Venerdì scorso, 24 gennaio, si è tenuta l’ultima udienza, con le ultime audizioni degli informatori, della causa da noi intentata all’azienda per comportamento antisindacale. In rispettosa attesa della sentenza cerchiamo di parlare d’altro, condividendo con voi un approfondimento su una tematica interessante in modo da non fossilizzare il cervello sempre sugli stessi argomenti.
Oggi affronteremo un argomento neurologico-scientifico. Leggete e stupitevi.
Uno dei meccanismi più incredibili della nostra mente prende il nome di memoria selettiva. Cerchiamo di spiegare questo fenomeno con un esempio, che a volte vale più di mille parole:
prendiamo un signore che da molto tempo riveste un ruolo importante in un’azienda, tipo gestione delle risorse umane: tale signore deve avere delle caratteristiche particolari per essere giudicato dall’azienda in grado di svolgere un siffatto delicato ruolo, non sono in molti ad avere le qualità per poterlo ricoprire. Infatti, quei pochi eletti, vengono spesso premiati dalle aziende con promozioni frequenti, anche una all’anno, pur senza muoversi dallo stesso ruolo e dalla stessa sede, un privilegio davvero riservato a pochi. Ma ci sembra giusto, la meritocrazia segue il suo corso…
Dicevamo di questo ipotetico signore, anzi no, signore non ci sembra adeguato, potrebbe non essere un signore.
Nel senso che potrebbe essere una donna, il nostro non voleva essere un giudizio.
Usiamo allora un sostantivo neutro: funzionario. Questo funzionario, dicevamo, tra le caratteristiche principali, deve avere sicuramente un gran memoria. Perché i computer da soli non possono bastare, alcuni dati devono essere necessariamente immagazzinati nella mente: le impressioni e le sensazioni che si hanno dei propri sottoposti nei colloqui, alcune frasi cruciali, insomma centinaia o, in alcuni casi, migliaia di persone da conoscere e ricordare a memoria. Molti di questi funzionari hanno delle performances mnemoniche straordinarie: alcuni, su centinaia di colloqui sostenuti, riescono, ad esempio, a ricordarsi particolari anche di un colloquio sostenuto svariati anni addietro, che ne so, una frase specifica, un si o un no. Davvero sensazionale.
E però -e qui sta l’imperscrutabilità della mente umana- accade a volte che questi stessi funzionari, magari, non riescono a ricordare le cose salienti di un incontro (o di più incontri), avvenuti pochissimi mesi prima. Incontri importanti, non colloqui di routine come tutti gli altri. O addirittura, ancora più bizzarro, dicono di ricordarselo perfettamente e pochi giorni dopo se lo scordano di nuovo.
No, non vi meravigliate, il meccanismo è molto più semplice di quanto pensiate. La memoria non riesce ad usare tutti i dati che riceve; quindi decide di utilizzare solo quelli che gli servono per la propria sopravvivenza e elimina quelli che, invece, per la propria “sopravvivenza” (della mente intendiamo), sono inutili o addirittura dannosi. E non c’è verso. Non li tira fuori. Neanche se c’è qualcuno che è lì a ricordargli quello che è successo, perché magari era presente anche lui al colloquio; quando la mente decide di chiudersi non ce n’è per nessuno. È talmente furbo (il cervello intendiamo, non il funzionario), che può arrivare addirittura a ricordarselo quel famoso o quei famosi incontri, ma se ne ricorda una parte si -anche bene- e una no -per niente-. Non si ricorda
alcune frasi fondamentali, una sorta, diciamo così, di “RIMOZIONE“. Per concludere diciamo che a volte tali “amnesie” possono essere così importanti da rendere il soggetto che ne viene colpito “inaffidabile” agli occhi dei colleghi stessi, con evidenti conseguenze sulla propria professione. In questi casi la pressione sociale diventa così forte che il soggetto può essere addirittura accusato di aver consapevolmente mentito per propria convenienza. Il volgo ignorante non conosce il meccanismo della “memoria selettiva” e giunge a queste affrettate quanto “immeritate” conclusioni.
È proprio vero, come dicevano i latini, “sic transit gloria mundi”.
Scusate se abbiamo divagato, ma in questo periodo così difficile per la nostra azienda è bene, ogni tanto, parlare d’altro.
Dal prossimo comunicato torneremo a parlare delle problematiche della nostra realtà, rendendo anche note alcune cose interessanti che succedono e di cui forse non tutti sono a conoscenza. Naturalmente torneremo a parlare anche della nostra causa con la pubblicazione dei verbali delle ulteriori audizioni che ci sono state in questi ultimi giorni.
Roma, 27 gennaio 2014 LE SEGRETERIE
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