La materia della salute e sicurezza sul posto di lavoro è un argomento d’attualità al Monte e purtroppo, dal piano industriale del 2012, ci stiamo negativamente abituando a sistematici tentativi aziendali di abbassare gli standard di sicurezza per ridurre i costi di bilancio, a discapito di colleghi e clienti che si trovano sempre maggiormente esposti alla minaccia del rischio rapine.
A tal proposito ricordiamo che dall’ingresso nel Fondo Esuberi del RLS competente sul nostro territorio in materia, il ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza è vacante a causa dell’attuale assenza di regolamentazione, determinata dalla disdetta dell’accordo da parte di Abi.
Per ovviare a questa vacanza, che è tale da marzo 2013, si era pervenuti d’intesa con la banca a utilizzare le comprovate competenze e autorità degli RLS presenti sul territorio lombardo anche in Piemonte, Valle d’Aosta e parte della Liguria, e quindi alla designazione di un nominativo che garantisse la continuità della presenza della figura e delle sue prerogative in ottemperanza alla legge.
Rileviamo come questa modalità operativa sia subito naufragata a causa dell’utilizzo da parte della RSA FABI di Torino del RLS designato, appartenente alla stessa organizzazione sindacale, non come figura terza garante della sicurezza dei lavoratori tutti, bensì come strumento per proseguire il consueto e incessante lavoro di propaganda fine a se stesso.
Tale utilizzo ha determinato da una parte il decadimento dell’intesa trovata e dall’altro il rischio di perdere irresponsabilmente la possibilità di avere voce in capitolo sulla sicurezza delle nostre filiali e dei nostri colleghi.
Rispetto a questa vicenda, per quanto ci riguarda, non sono possibili fraintendimenti: pensiamo che l’attività fondamentale da svolgersi sui temi della salute e sicurezza non possa essere ricondotta a una miope battaglia di bandiera, ma debba superare eventuali divisioni e steccati per andare incontro all’esigenza di tutelare al meglio i lavoratori.
Facciamo notare che, con riferimento al delicato tema dei servizi di guardiania in procinto di revoca, il contributo congiunto degli RLS presenti sull’ATNO, unito a quello di alcuni rappresentanti sindacali di Torino e alle puntuali segnalazioni dei colleghi, ha determinato una revisione della volontà aziendale di considerare il ruolo della guardia superfluo e solo una fonte di costi.
È quindi evidente che laddove si operi congiuntamente e con unità d’intenti si possano raggiungere obiettivi importanti, inducendo l’azienda a non risparmiare sulla pelle dei dipendenti.
Ci impegneremo affinché questa possa essere la via maestra che Organizzazioni Sindacali responsabili possano perseguire da qui in avanti.
Torino, 21 gennaio 2014 LE SEGRETERIE Fiba/CISL Fisac /CGIL