Per lunedì 9 dicembre e fissata, davanti al Giudice del Lavoro del Tribunale di Roma, l’udienza a seguito del nostro ricorso – ai sensi dell’art. 28 della Legge 300/70 (Statuto dei Lavoratori) – contro la Banca Monte dei Paschi di Siena. L’Azienda è infatti colpevole, a nostro parere e come abbiamo già denunciato nel comunicato stampa del 28 ottobre, di comportamenti diretti ad impedire o limitare l’esercizio della liberta e dell’attivita sindacale nonche del diritto di sciopero.
Mentre aspettiamo rispettosamente il pronunciamento della Magistratura non possiamo non rilevare come su tale vicenda sia calato, da parte aziendale, un silenzio in parte incomprensibile, in parte eloquente. Come se tale questione non riguardasse l’Azienda, come se la denuncia, straordinaria, di straordinarie violazioni, da parte del Direttore Operativo dell’Area Territoriale Centro e Sardegna, delle norme che regolano diritti costituzionalmente garantiti quali l’adesione ad Organizzazioni Sindacali o il diritto di sciopero e del drastico peggioramento del clima interno derivante da pressioni ed azioni intimidatorie (ad esempio trasferimenti, rimozioni da incarichi, ecc…), potesse essere derubricata a normale amministrazione. Ci saremmo aspettati perlomeno il tentativo di capire l’entità del fenomeno e le sue implicazioni. Dobbiamo registrare solo silenzio, non sappiamo se derivante da imbarazzo, da preoccupazione, da indifferenza.
Pensiamo che sia un errore. Non si realizzano i risultati aziendali instaurando un clima di paura e di preoccupazione. La Banca si regge sulla passione e sulla professionalità dei Lavoratori, non sull’obbedienza a chi evidentemente confonde l’autorevolezza con l’autoritarismo.
I Lavoratori della Banca sono impegnati in questi mesi in uno sforzo straordinario per consentire all’Azienda di superare le attuali difficoltà. Si aspettano, oltre all’ovvio rispetto dei diritti previsti dalla Costituzione e dalle leggi, che il Top Management, a partire da quello dislocato nelle Aree Territoriali, sia culturalmente adeguato a svolgere le funzioni assegnate. A Roma, a livello di Direttore Operativo, il problema è evidentissimo.
Siena, 6 dicembre 2013 LE SEGRETERIE