(AGI) – Firenze, 21 nov. – Calo della produzione industriale, fase recessiva che prosegue ma, anche, qualche timido segnale di ripresa. Sono questi alcuni degli elementi contenuti all interno del rapporto su L’economia della Toscana Aggiornamento congiunturale , presentato oggi nella la Sede di Firenze della Banca d’Italia. Secondo il documento, nel primo semestre del 2013 e’ proseguita la fase recessiva avviatasi dalla meta’ del 2011. Analogamente al complesso del paese, gli indicatori disponibili mostrano tuttavia segnali di miglioramento a partire dal secondo trimestre. Nei sondaggi condotti presso le imprese le previsioni formulate per i prossimi mesi risulterebbero piu’ favorevoli. Nei primi sei mesi la produzione industriale e’ scesa del 3,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012. La flessione non ha interessato la componente estera della domanda ed e’ stata meno intensa nel secondo trimestre. Tra le imprese intervistate dalla Banca d Italia, la frequenza dei casi di aumento del fatturato nei primi nove mesi e’ stata pari a quella dei casi di riduzione.
Gli investimenti sono rimasti contenuti (oltre un quarto delle imprese ha rivisto al ribasso i propri programmi di spesa) e, secondo le previsioni, non si risolleveranno nel 2014. Le esportazioni a prezzi correnti sono scese nel primo semestre dell 1,9 per cento, mentre un contributo positivo e’ arrivato dal sistema della moda e dalla meccanica allargata. Nel settore delle costruzioni e’ proseguita la situazione di forte difficolta’, sia nel comparto abitativo sia in quello delle opere pubbliche. L impiego degli ammortizzatori sociali e’ cresciuto in misura sostenuta. Come lo scorso anno, circa tre quinti delle imprese intervistate dalla Banca d Italia ha dichiarato un calo dell attivita’ produttiva. Nel residenziale alla ulteriore flessione degli scambi si e’ accompagnato un marcato calo delle quotazioni medie. Il valore dei bandi di gara per opere pubbliche e’ ulteriormente sceso; si sono attenuate le difficolta’ connesse con i ritardi dei pagamenti delle Pubbliche amministrazioni. L’attivita’ nel terziario e’ stata frenata dalla debolezza della domanda interna. Tra le imprese intervistate dalla Banca d Italia il saldo tra i casi di aumento e quelli di riduzione del fatturato nei primi nove mesi e’ risultato negativo, anche se le aspettative sono meno sfavorevoli. In valore nominale, le vendite al dettaglio sono cadute del 5,8 per cento. La flessione dei turisti nazionali ha provocato un calo delle presenze complessive. La movimentazione delle merci si e’ nuovamente ridotta. Per quanto riguarda il lavoro, nonostante il ricorso ancora massiccio alla Cassa integrazione l occupazione e’ scesa nel primo semestre dell 1,4 per cento. Il calo si e’ esteso dall industria ai servizi. La crescita delle persone in cerca di occupazione ha portato il tasso di disoccupazione al 9,2 per cento. (AGI) Fi1/Sep
Gli investimenti sono rimasti contenuti (oltre un quarto delle imprese ha rivisto al ribasso i propri programmi di spesa) e, secondo le previsioni, non si risolleveranno nel 2014. Le esportazioni a prezzi correnti sono scese nel primo semestre dell 1,9 per cento, mentre un contributo positivo e’ arrivato dal sistema della moda e dalla meccanica allargata. Nel settore delle costruzioni e’ proseguita la situazione di forte difficolta’, sia nel comparto abitativo sia in quello delle opere pubbliche. L impiego degli ammortizzatori sociali e’ cresciuto in misura sostenuta. Come lo scorso anno, circa tre quinti delle imprese intervistate dalla Banca d Italia ha dichiarato un calo dell attivita’ produttiva. Nel residenziale alla ulteriore flessione degli scambi si e’ accompagnato un marcato calo delle quotazioni medie. Il valore dei bandi di gara per opere pubbliche e’ ulteriormente sceso; si sono attenuate le difficolta’ connesse con i ritardi dei pagamenti delle Pubbliche amministrazioni. L’attivita’ nel terziario e’ stata frenata dalla debolezza della domanda interna. Tra le imprese intervistate dalla Banca d Italia il saldo tra i casi di aumento e quelli di riduzione del fatturato nei primi nove mesi e’ risultato negativo, anche se le aspettative sono meno sfavorevoli. In valore nominale, le vendite al dettaglio sono cadute del 5,8 per cento. La flessione dei turisti nazionali ha provocato un calo delle presenze complessive. La movimentazione delle merci si e’ nuovamente ridotta. Per quanto riguarda il lavoro, nonostante il ricorso ancora massiccio alla Cassa integrazione l occupazione e’ scesa nel primo semestre dell 1,4 per cento. Il calo si e’ esteso dall industria ai servizi. La crescita delle persone in cerca di occupazione ha portato il tasso di disoccupazione al 9,2 per cento. (AGI) Fi1/Sep
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