7- novembre – Dopo 13 anni la categoria dei bancari ha scioperato, compatta, mandando un chiaro messaggio all’ ABI, contro il suo scellerato progetto di dismissione del CCNL.
Anche in BPB la massiccia adesione e la chiusura di 184 sportelli, dei 192 totali, sta a dimostrare la fondatezza e l’importanza delle ragioni della protesta.
L’ azione di sciopero non è che l’ inizio di una fase di lotta nell’ ambito della quale è stata dichiarata unitariamente, dalle Segreterie Nazionali del c.d. 1° tavolo, l’ interruzione delle relazioni industriali.
In data odierna, in luogo della già prevista riunione della Commissione di verifica dell’ Accordo del 29.09.2012, i rappresentanti sindacali di BPB hanno pertanto dichiarato alla delegazione aziendale l’ impossibilità a proseguire negli incontri di verifica. E’ stata anche l’ occasione per rimarcare le criticità riscontrate e che sin dall’ inizio accompagnano l’ attuazione dell’ Accordo stesso; in special modo il contenimento del lavoro straordinario, assunzioni, consulenze.
E’ questa una banca che non sa accompagnare la sua strategia di sviluppo ad una adeguata crescita culturale delle relazioni sindacali. Gli accordi vanno interamente rispettati.
Registriamo ancora oggi convocazioni “last minute” per riunioni di lavoro in orari impropri e diffidiamo l’ Azienda a perpetrare in tali iniziative.
E’ inaccettabile l’ apprendere, dalla stampa e dalla televisione, di operazioni straordinarie e di rilevante importanza, che richiederanno il “contributo” di tutto il Personale.
La riprova della mancanza di corrette relazioni industriali è il fatto che, ieri, mentre le OO.SS., giustamente e regolarmente, formalizzavano l’ interruzione delle relazioni, contemporaneamente l’ azienda provvedeva a comunicare a tutti i dipendenti l’ avvenuta acquisizione della Tercas e rimandando la “comunicazione” al Sindacato per la prossima settimana.
Questo inaccettabile, sprezzante ed offensivo comportamento aziendale non potrà avere che adeguate risposte.
Was this article helpful?
YesNo