l’ultima iniziativa di lotta di questa settore risaliva a ben 13 anni fa!
I risultati che emergono dalla giornata del 31 ottobre confortano tutti coloro che hanno lavorato per la buona riuscita dell’iniziativa. Segno che le tante assemblee organizzate, il lavoro capillare dei rappresen-tanti sindacali e la sensibilità crescente di molte lavoratrici e molti lavoratori che hanno organizzato un vero e proprio tam-tam tra i colleghi in sostegno allo sciopero, sono la strada migliore per organizzare un’efficace difesa delle nostre condizioni di lavoro che l’ABI ha voluto mettere platealmente in discussio-ne con la disdetta del CCNL.
Alta adesione allo sciopero in Creval
Non è un caso pertanto se in tante sedi del Gruppo Credito Valtellinese si sia registrata un’alta adesione allo sciopero. Numerose le agenzie rimaste chiuse in tutte le regioni dove l’azienda è presen-te, numerosi sono stati le colleghe e i colleghi che hanno anche partecipato alle iniziative di protesta or-ganizzate nelle diverse città d’Italia.
A Milano i colleghi hanno partecipato al presidio davanti alla sede dell’ABI con un proprio striscione, sfilando tutti insieme in corteo e facendo risaltare la nostra presenza in questa importante giornata di lotta.
Con la giornata del 31 ottobre anche nel Gruppo Credito Valtellinese si è data una prima importante risposta a chi nutriva dubbi circa l’attualità dello sciopero e delle sue possibilità di riuscita in un set-tore cui media e televisioni danno risalto solo quando si tratta di accomunare bancari a banchieri. Chi ritiene che lo sciopero sia una forma di lotta superata si dovrà ricredere per l’ennesima volta. La partecipazione anche di molti giovani alle iniziative di piazza è la riprova che rassegnazione e sconforto, su cui ABI confida per destrutturare tutti i contratti, anche quelli aziendali, può essere contrastata con un buon fattore morale e senso di organizzazione.
La strada da intraprendere:
la coalizione sindacale
Dobbiamo però essere coscienti che lo sciopero del 31 è solo un primo passo. Dobbiamo avere chiari in mente i processi di portata almeno europea che stanno squadernando le nostre aspettative e le illusioni di chi crede ancora in un “mondo pacificato a misura d’uomo”.
Noi ora sappiamo che ci sono due pesi e due misure, le banche con la disdetta del CCNL ci hanno detto che i loro interessi sono diversi dai nostri.
Alzare lo sguardo oltre la nostra quotidianità lavorativa, e sviluppare una reale solidarietà tra i lavoratori, organizzando una efficace rete organizzata, può permettere una concreta di-fesa delle nostre condizioni. Lo sciopero del 31 è solo un primo passo ma è la prova più effi-cace che si può fare, la coalizione sindacale è la strada da intraprendere.
Segreteria Organo Coordinamento Fisac-Cgil
Gruppo bancario Credito Valtellinese
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