Salerno, 19 luglio 2012 L’Assemblea costitutiva del Coordinamento Aziendale Equitalia Sud assume il documento politico nazionale, la relazione introduttiva e gli interventi succedutisi nel corso dei lavori odierni. Le compagne ed i compagni individuano – pur considerando le evidenti differenze etiche e politiche – una preoccupante continuità tra il Governo Berlusconi ed il Governo Monti nell’attacco ai diritti dei lavoratori e nelle scelte di politica economica, soprattutto nella fase di prelievo fiscale che vede di nuovo come unico bersaglio il lavoro dipendente, a beneficio della rendita finanziaria e parassitaria. Le strumentalizzazioni politiche e mediatiche sull’attività di riscossione e la continua campagna elettorale contro Equitalia hanno contribuito a costruire un clima di profonda avversione, da cui scaturiscono le azioni criminali contro i lavoratori e le sedi aziendali. Il tema dell’equità fiscale non può confondersi con la necessità che lo Stato si doti di strumenti efficaci per assicurarsi le entrate e, quindi, per garantire la disponibilità di risorse alla collettività. E’ bene affermare in ogni sede che Equitalia è una società di interesse pubblico che agisce in base a precise disposizioni legislative, senza alcun margine di discrezionalità. L’attuale quadro economico è appesantito nel nostro settore dalla Legge 122. Essa colpisce fortemente sia gli aspetti economico-normativi dei contratti sia lo spazio di azione del Sindacato, tra l’altro in una fase delicata di riassetto organizzativo che ha visto il passaggio dalle preesistenti 16 società alle attuali 3. Appaiono del tutto fuori luogo le spese incontrollate e gli sprechi ben evidenti nel bilancio aziendale appena depositato. E’ importante che l’azienda reinternalizzi il servizio di notifica ed il servizio legale. Di ciò ne gioverebbe l’economia aziendale, l’efficienza organizzativa, l’efficacia del processo di riscossione. L’organizzazione aziendale, nel complesso, segna il passo. Urge che l’Azienda faccia uno scatto in avanti ed eviti, come nel caso della posta in entrata, il ripetersi di situazioni assurde dovute al fatto che le prassi ed i comportamenti realmente agiti (ed incoraggiati) siano molto diversi da quanto disposto nelle circolari aziendali. E’ necessario procedere quanto prima all’armonizzazione dei contratti di II livello esistenti. E’ necessario superare i particolarismi, le spinte centrifughe e le incoerenze che a vario titolo hanno contraddistinto l’attività sindacale nel suo insieme, nella fase di avvio. Il passaggio odierno consente la costruzione di un gruppo dirigente che potrà più agevolmente confermare il ruolo guida che la nostra organizzazione sindacale storicamente interpreta nel campo delle relazioni sindacali. Armonizzare quanto prima e armonizzare con equità non solo è da sempre il tratto distintivo della CGIL ma è anche una necessità non più differibile.
Approvato all’unanimità con 1 astensione