La vicenda del piano di chiusura di molte filali locali della Banca d’Italia, Siena compresa, continua a far discutere. Ieri, la questione è stata anche oggetto di una mozione presentata in Consiglio comunale dalla lista civica Siena Rinasce.
Quale la situazione ora? Il piano di Bankitalia va avanti? Paolo Cecchi, della Segreteria Nazionale del sindacato bancario Fisac Cgil ci espone lo stato della situazione. Da premettere che la Fisac, qualche mese fa, ha presentato un promemoria per il Sindaco di Siena in cui c’era scritto:” In data 11 aprile 2013 l’ex Dir. Gen. della Banca d’Italia, dott. Saccomanni, – si legge nel documento -ha manifestato ai sindacati e al Paese la volontà del vertice di procedere ad una ulteriore chiusura di Filiali della Banca d’Italia (come Siena)… Questo piano fa seguito ad uno precedente deciso dall’allora Governatore, Draghi, nel 2006, che prevedeva la chiusura di 75 Filiali a fronte delle 98 esistenti, con la motivazione del contenimento e della razionalizzazione dei costi. La completa riorganizzazione si è conclusa solo a giugno 2012 e adesso la Banca vuole tornare a discutere di rete territoriale…La Filiale di Siena, al pari delle altre Strutture territoriali, costituisce un presidio di legalità sul territorio, di forte presenza dell’Istituzione che fa percepire la presenza dello Stato sul territorio, oltreché un punto di ascolto per il cittadino-utente che si rivolge alla Banca d’Italia con fiducia”.
Nel documento ci sono anche proposte costruttive per il futuro: “ Cosa può o potrebbe fare la Filiale della Banca d’Italia di Siena. L’Arbitro Bancario e Finanziario che dirime le contestazioni tra banche e utenza ha solo tre collegi (Napoli, Roma e Milano) e tre segreterie tecniche; sarebbe utile considerare una prima attività di controllo formale delle istanze presentate da parte delle Filiali, istruttoria all’effettivo inoltro alle strutture competenti. Questo alleggerirebbe il carico di queste ultime che sono “sommerse” dai ricorsi. L’attività ispettiva per la trasparenza e l’antiriciclaggio viene rivolta agli sportelli bancari e alle dipendenze degli altri operatori dislocate sul territorio, e non solo alla Direzione generale di questi ultimi; pertanto, sarebbe pienamente compatibile con il quadro normativo e regolamentare interno una collaborazione da parte dei dipendenti della Filiale a tale attività. Oltre a questo potrebbe essere istituzionalizzata un’attività di consulenza e supporto all’utenza, che di fatto viene già svolta presso gli sportelli all’atto della presentazione delle istanze di accesso ai dati della Centrale dei rischi o della Centrale di allarme interbancaria o di presentazione dei ricorsi all’ABF. Tale attività di consulenza potrebbe essere rivolta anche agli altri attori economici ed istituzionali del territorio; la Filiale potrebbe diventare una sorta di sportello per la diffusione dell’informazione economico-finanziaria per tutti i cittadini-utenti e per gli altri soggetti operanti in vario modo sulla piazza”.
A breve sarà, inoltre, reso pubblico un documento ufficiale fatto dalla Fisac e da altre due sigle sindacali che verrà presentato alla banca nell’ambito della trattativa.
“Nell’ambito della battaglia sindacale in difesa del ruolo delle filiali, vorrei ribadire – continua Cecchi – che la struttura di Siena è altresì importante visto che in città ha sede (l’attuale) terzo gruppo bancario italiano la cui situazione è tra l’altro al momento molto complessa”
Quale la situazione attuale, quindi? “il sindaco della città ha espresso in Consiglio pieno appoggio alla nostra battaglia; la Fisac lo ringrazia e attende altresì fatti concreti. Tenga infine conto che – afferma Cecchi -, a seguito dell’intervento dei sindacati interni, la Banca ha messo da parte il progetto di chiusura presentato l’Aprile scorso per avviare un confronto con le parti sociali, sulla rete periferica, della durata di circa 12 mesi”.