Nuova stretta del Vaticano sulle attività finanziarie della Curia. Più poteri di controllo e di intervento all’Aif (Autorità di informazione finanziaria che agisce come Ente regolatore), maggiore influenza del Governatorato, rafforzamento della capacità ispettiva della Gendarmeria, pene più severe ai trasgressori. Il Vaticano ha varato un vero e proprio Testo Unico sulla finanza, dove sono racchiuse tutte le disposizioni approvate dal 30 dicembre 2010 quando venne dato il via alla riforma delle finanze vaticane. In questi tre anni molte disposizioni si sono stratificate e occorreva una Legge organica, specie dopo il Motu Proprio dell’otto agosto scorso dove era stata introdotta la “Vigilanza prudenziale” sugli Enti che svolgono attività finanziaria dentro le Mura leonine e creato il Comitato di Sicurezza Finanziaria.
I legislatori vaticani hanno lavorato in questi mesi per stendere una serie di norme coerenti sia con le indicazioni del Papa sia per accogliere le raccomandazioni del Gafi in vista del giudizio di Moneyval – l’Ente del Consiglio d’Europa che verifica le norme antiriciclaggio- atteso per i primi giorni di dicembre. Tra poco arriveranno gli Ispettori europei e dentro le stanze finanziarie vaticane si è voluto produrre una “certezza normativa”. La Legge quindi amplia le misure di prevenzione e contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo, prevede collaborazione e scambio di informazioni in condizione di reciprocità con altri Paesi (con la Banca d’Italia l’accordo è di fine luglio), oltre a misure contro soggetti che minacciano la pace e la sicurezza internazionale e una stretta sul trasferimento di denaro contante.
L’AIf avrà, quindi, la vigilanza prudenziale ed una serie di competenze molte vaste in materia di controlli , tra cui quello di assunzione di partecipazioni finanziarie in altri Stati da parte di Enti vaticani, a partire dallo Ior. La competenza relativa all’adozione della black list sui soggetti che non rispettano le regole in tema di sicurezza è stata attribuita al Presidente del Governatorato, mentre la Segreteria di Stato (competente in passato) continuerà a svolgere un ruolo di coordinamento “in ragione della propria fondamentale competenza nelle relazioni diplomatiche con gli Stati e con gli altri soggetti di diritto internazionale”.
Sul fronte del denaro contante resta confermata la soglia di 10.000 euro oltre la quale scatta l’obbligo di “comunicazione doganale”. Le pene (previste dalla Legge varata nel luglio scorso) per chi viola la legge sono severe e arrivano fino alla detenzione ed a sanzioni fino a 5 milioni di euro per le persone fisiche ed al 10% dei ricavi annuali per le persone giuridiche. Tra le norme generali (art.5) si vieta l’apertura di conti anonimi, cifrati od intestati a nomi fittizi ed anche la triangolazione con “banche di comodo”, sia in proprio che attraverso terzi.
Una precisazione importante: è vietata dentro il Vaticano l’apertura di case da gioco, anche in internet, o su navi che battono la bandiera dello Stato. Navi che comunque il Vaticano non possiede più dal 1870.
LA PAROLA CHIAVE: L’AIF , AUTORITA’ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA, E’ L’ORGANISMO DI CONTROLLO DELLA SANTA SEDE CON COMPITI IN MATERIA DI PREVENZIONE E CONTRASTO DEL RICICLAGGIO DEI PROVENTI DI ATTIVITA’ CRIMINOSE E DEL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO. E’ STATA ISTITUITA IL 30.DICEMBRE 2010 ED HA SEDE NELLA CITTA’ DEL VATICANO.
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