In data odierna, alle 10,30, presso la sede del Consiglio Regionale ad Ancona, le rappresentanze sindacali aziendali di Dircredito – Fiba/Cisl – Fisac /Cgil di Banca Marche hanno incontrato i Parlamentari eletti nelle Marche e Consiglieri Regionali. Il confronto si è focalizzato sui temi del fabbisogno di capitale della Banca, del Piano industriale e della Tutela occupazionale.
Le OO.SS. hanno ribadito che le esigenze di ricapitalizzazione, appalesate negli scorsi mesi, possono essere sostenute con strumenti alternativi e complementari all’aumento di capitale (p.e.: “Letta Bond”, intervento Cassa Depositi e Prestiti, rivalutazione quote Banca d’Italia, revisione dei criteri di valutazione dei crediti, defiscalizzazione interessi su crediti a sofferenza, etc..). Il problema del credito nelle banche medie e del territorio, in quanto problema sistemico nazionale, va in primo luogo affrontato dalla Politica, dalle Istituzioni Regionali e Nazionali.
Banca Marche va rilanciata mantenendola integra; vendere asset strategici quali filiali, Carilo o esternalizzare il CED, significa perdere preziosa raccolta, creare un immediato problema occupazionale nel territorio e, in ultima analisi, rendere la Banca più fragile e facilmente acquisibile.
Con i Parlamentari e i Consiglieri Regionali presenti è stato condiviso che Banca Marche deve continuare ad erogare credito sul territorio ed che rappresenta un volano insostituibile e imprescindibile della intera economia locale.
Per questo, va tutelata la Occupazione tutta, presente e futura, mantenendo gli attuali livelli occupazionali sui diversi Territori e stabilizzando i Giovani precari, il cui costo, risibile rispetto alle grandezze in campo, garantirebbe l’attuazione di un progetto di sviluppo futuro della Azienda e del Territorio. Banca Marche è “Lavoro che genera Lavoro”.
Un Piano industriale serio e credibile non può basarsi su comode e miopi logiche “liquidatorie”, ma va impostato verso il rilancio della Azienda, per dare credito e assicurare sostegno e sviluppo al territorio, alle famiglie, alle piccole e medie imprese e per tutelare l’occupazione presente e futura. Per questo, non si può fare a meno di approfondire attentamente le dinamiche recenti della politica del credito ed i connessi risultati prodotti, manifestatisi in termini di pesanti accantonamenti. È necessario, su queste tematiche, un immediato confronto dei Commissari e della Banca d’Italia con i Sindacati, con le Forze politiche e istituzionali.
Continueremo con forza, apertura e dialogo il confronto con le rappresentanze Politiche e Istituzionali, affinché si sviluppi ulteriormente la questione Banca Marche attraverso interrogazioni, mozioni, audizioni, interventi nelle commissioni, incontri col Governo. Oggi, più che mai, occorre continuare a difendere l’immenso patrimonio rappresentato dalla nostra Banca. Noi Crediamo in Banca Marche.
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