Che i problemi di questa Banca fossero i lavoratori è una tesi bizzarra, che però pare aver sposato il Direttore Operativo dell’Area Centro e Sardegna.
Infatti, da più parti, ci giungono numerose segnalazioni di colleghi che denunciano messaggi minacciosi e intimidazioni da parte di questo dirigente che sembra aver fatto di tali comportamenti l’unica cifra del suo operare.
Una vera e propria strategia della tensione che mira a dividere, manipolare e controllare usando la violenza delle parole e, sembra, anche dei fatti, con la rimozione dall’incarico di un quadro colpevole di rifiutare imposizioni non inerenti la sfera professionale.
Approfittando della sua posizione di potere, mette in atto vere e proprie strategie di bossing, non già per esigenze espulsive, anche se le minaccia, ma per l’annullamento dello spirito critico dei dipendenti, lasciandoli al loro posto di lavoro a condizione che si assoggettino ad ogni direttiva o richiesta, anche se illegittima, discriminatoria o vessatoria.
Una gestione autocratica, la forma più primitiva di leadership, finalizzata alla creazione di un gruppo sottomesso, spaventato, individualista. Una leadership che fa leva sulla paura, sulla debolezza, reificando costantemente la dipendenza, la sottomissione; che colpevolizza, non già atteggiamenti lavorativi, ma individualità e libertà di pensiero.
Una gestione basata sul metodo del “divide et impera” che sta diventando governo abituale per isolare e mettere alla gogna questo o quel lavoratore, istigare gli uni contro gli altri attraverso l’intimidazione e la delazione.
E non importa se si ritiene, in genere, che tale stile favorisca il sorgere di tensioni ed aggressività nel gruppo, competizione, frustrazione, e non incoraggi i membri del gruppo ad identificarsi con lo stesso e non generi in essi alcun senso di appartenenza.
Ma non siamo certo qui per disquisire su quanto questa leadership sia adatta per la motivazione e l’aumento del coinvolgimento del personale, anche se illustri studiosi concordano nel dire che non basta l’autorità data dal grado; le imposizioni, solo perché si è in posizioni dominanti e privilegiate, non costruiscono buone relazioni, né sviluppo equilibrato, né la tanto desiderata “crescita” e né tantomeno la sbandierata modernità.
Quindi non possiamo tacere sulla pericolosità di detti comportamenti che, se protratti ancora, finirebbero inesorabilmente per dissolvere il senso di appartenenza, di dedizione e di solidarietà trasversale tra le
generazioni, tra i gradi, tra le funzioni, che è stato, e vogliamo continui ad essere, il tratto caratteristico dei lavoratori di questa banca.
Peraltro, un dirigente che si lascia guidare dalla volontà di mostrare i muscoli, piuttosto che dalle regole procedurali stabilite o dagli accordi presi, non dimostra semplicemente di non avere i requisiti adatti a rivestire quel ruolo, ma provoca un danno non solo alla sua immagine ma, purtroppo, anche all’organizzazione nel nome della quale opera.
Infatti, le conseguenze di comportamenti poco responsabili non le paga il solo che li ha messi in campo
ma anche l’organizzazione, in termine di produttività, di immagine e anche davanti alla legge.
E’ questo che vogliamo evitare e perciò richiediamo che cessino immediatamente tali comportamenti.
Purtroppo, la modernità di certi “capi” sembra concretizzarsi solo nella divisa e nell’entità dello stipendio mentre lo stile del comando è piuttosto datato.
Noi intanto invitiamo i colleghi a continuare a segnalarci il verificarsi di comportamenti scorretti .
Stiamo annotandoli in una sorta di libro bianco che, insieme al questionario in corso di elaborazione che sarà distribuito tra i colleghi che vorranno compilarlo, verificherà il clima organizzativo venutosi a creare all’interno della nostra Area.
I risultati saranno poi resi noti in una conferenza pubblica dove, oltre agli organi di stampa, si prevede anche la presenza di alcuni parlamentari che hanno già avuto modo di interessarsi alla nostra banca presentando interrogazioni in parlamento.
Roma, 17 ottobre 2013
Segreteria Nazionale Coordinamento RSA Coordinamento RSA Area Territoriale Centro e Sardegna