Corriere delle Comunicazioni del 04.10.2013:
“……….Cardani ha anche fatto il punto sulla riorganizzazione di Agcom: “E’ stato avviato un grosso progetto di revisione organizzativa dell’Autorità, iniziato con la nomina del Segretario generale Francesco Sclafani, proseguito con un check up che ha cercato di individuare punti di debolezza e ne abbiamo molti. Oggi stiamo passando alla valutazione delle operazioni da compiere per eliminare quei punti di debolezza. E sarà un processo lungo”.
In dettaglio Cardani spiega che “si lavora alla revisione della programmazione dei flussi dei dossier all’interno degli uffici, in parte realizzata per quanto riguarda l’arrivo dei dossier al Consiglio ma ancora da perfezionare riguardo alle procedure interne nei vari uffici………….”
A questo punto urge un confronto con il Presidente ed il Segretario Generale per conoscere nei dettagli “ il grosso progetto di revisione organizzativa dell’AGCOM “
L’organizzazione dell’AGCOM è anche una questione meridionale .
Questa O.S. ha fatto la sua parte proponendo un piano articolato che prevede, senza penalizzare i lavoratori di Roma, il consolidamento delle conoscenze dei lavoratori napoletani e uno giusto equilibrio tra le due sedi.
Ci aspettiamo che la parte pubblica, con “ il grosso progetto di revisione organizzativa ” faccia la sua .
Ma i segnali di preallarme, si vanno precisando sempre di più. Il rischio è che proprio in questo periodo, “il grosso processo di revisione organizzativa” potrebbe portare ad una situazione estremamente inquietante per la sede di Napoli.
E’ inutile negarlo, la preoccupazione avanza.
Tre piani sono stati disdetti lasciando segni tangibili di frustrazione sul morale dei lavoratori di Napoli.
I diritti digitali, a piccoli passi, si stanno trasferendo a Roma.
I servizi postali che dovevano essere immediatamente incardinati nella sede legale di Napoli, si stanno sempre più allontanando.
La Direzione studi dopo essere stata ridotta ad ufficio ha subito anche la perdita di spazi dedicati alla prestigiosa biblioteca.
La Comunicazione Politica, espletata sempre a Napoli, è diventata uno degli ultimi “bocconi ghiotti” da togliere all’affamato SUD per portarlo sulla ricca e fornita tavola romana .
A febbraio 2012 è esplosa una fortissima tensione a seguito di una riorganizzazione che ha travolto le già deboli difese della sede di Napoli.
Il “grosso processo di revisione organizzativa” è un nuovo pesantissimo colpo per la sede di Napoli??????
Pertanto è arrivato il momento di dire basta ( Napoli non può sempre continuare a perdere qualcosa) alle mortificanti vicende che vedono coinvolta la sede di Napoli dell’AGCOM.
Non abbiamo alcuna intenzione di trovarci un’altra volta nel vuoto improvviso, creato da spinte ( anche in contrasto con il dpcm del 2007) romano centriche .
Le conseguenze di un ulteriore depauperamento della sede di Napoli produrranno danni al Mezzogiorno, a Napoli, ai lavoratori napoletani, ai cittadini napoletani e a tutto l’indotto, essendo le telecomunicazioni uno straordinario strumento di sviluppo.
Quanti uffici di valore dobbiamo ancora perdere?
Quante scatole vuote dobbiamo ancora acquisire?
Quando finisce questo continuo depauperamento?
Perché dobbiamo continuare a perdere anche quelle poche istituzioni simbolo che il Mezzogiorno ha ottenuto con grande sofferenza?
Questa O.S. al più presto indirà una assemblea generale per definire, con tutti i lavoratori che partecipano, gli adeguati e preventivi interventi sul “Caso Napoli “( si deciderà anche sul coinvolgimento delle Istituzioni territoriali ed eventualmente governative – Prefettura-) e finalizzati a contrastare una eventuale nuova mortificante e penalizzante riorganizzazione per la sede legale dell’AGCOM.
Inoltre, per non dimenticare, si allega il comunicato del 04.04.2013 pubblicato dopo l’incontro al TAR Campania.
RSA FISAC CGIL AGCOM