Siamo sempre contenti quando colleghi e colleghe ricevono, dall’ azienda, premi a titolo di riconoscimento della qualità del proprio lavoro e a questi vanno le nostre congratulazioni. By: PandoreBoite – All Rights ReservedTuttavia le liberalità aziendali, di cui abbiamo notizia, caratterizzate dalla assoluta discrezionalità, hanno il limite della imperscrutabilità dei criteri che hanno portato al riconoscimento di questo piuttosto che di quell’altro collega. E’ impossibile, dunque, trovare un criterio unico, una logica comune nell’attribuzione o meno di somme e della loro entità variabile, proprio come in una lotteria. Ne consegue che questo sistema premiale, lungi dal diventare un modello positivo, risulta essere un generatore di malessere, confusione, spaccatura, demotivazione tra tutto il personale sia che sia stato premiato in misura ritenuta non soddisfacente, sia che sia stato escluso dalla gratifica. La delusione, si sa, è un’aspettativa tradita e, quanto più dall’alto viene la promessa, tanto maggiore è il sentimento di frustrazione se non di rabbia che emerge. E’ questo quello che si è verificato nella Banca, è questo che oggi causa un profondissimo malessere in tutto il tessuto sociale aziendale, è a questo che la Banca stessa deve trovare una pronta soluzione perequativa. Tutt’altro effetto, siamo certi, avrebbe un trasparente ed equo sistema di riconoscimenti della qualità del lavoro e dei risultati raggiunti, semplicemente utilizzando gli istituti contrattualmente già previsti. Le notizie raccolte attraverso interlocutori terzi, articoli di stampa ed interviste televisive, ci inducono ad ipotizzare un futuro complesso, nel quale il Sindacato sarà chiamato a svolgere con responsabilità il proprio ruolo. Il solo immaginare tale compito in un clima di insoddisfazione generale complica la tenuta delle relazioni industriali e deprime la spinta motivazionale verso i nuovi obiettivi.