Alcuni articoli di stampa, apparsi stamani sulla edizione on-line di autorevoli quotidiani finanziari, ipotizzano che all’origine della mancata delibera da parte del CDA MPS, del Piano straordinario da presentare all’UE, vi sia la questione delle retribuzioni del Top-management.
Ricordiamo che il piano fin qui delineato, prevede un aumento da 2,5 miliardi di euro, pari all’attuale capitalizzazione di borsa, per ripagare parte dei 4,07 miliardi di Monti bond, da realizzarsi entro 12 mesi, maggiori tagli ai costi anche del personale, un tetto alle retribuzioni dei manager e il dimagrimento dell’attuale portafoglio di 29 miliardi Btp per ridurre il rischio Italia.
Secondo la regola UE, nelle banche che ricevono aiuti pubblici il tetto alle remunerazioni deve durare per l’intero arco del piano o fino a quando la banca non ha restituito gli aiuti e la remunerazione totale di ciascuno dei soggetti inquadrabili nel “top management”, non deve eccedere 15 volte il salario medio nazionale dello Stato membro dove risiede il beneficiario o 10 volte il salario medio dei dipendenti della banca.
Il Commissario europeo, Almunia segnala, a quanto pare, che i livelli proposti in MPS sono ben superiori di quelli accettati dalla Commissione europea in circostanze analoghe.
E’ gia’ preoccupante –e per certi versi davvero incredibile- che un CDA di fondamentale importanza della terza Banca italiana, venga sospeso adducendo motivazioni che si rivelano non veritiere (la banca affermava in una nota ufficiale di ieri che l’impasse nasceva dalla mancata definizione di alcune “questioni procedurali”);
sarebbe del tutto inaccettabile, dover constatare che quello stesso CDA che ha proditoriamente deliberato tagli e sacrifici a tutto danno dei lavoratori e delle loro famiglie, si “autosospende” con goffe argomentazioni, quando si tratta di toccare i compensi dei top-manager.
Se corrispondesse a verità, l’ipotesi diffusa dai media, sarebbe l’ennesima prova della sconcertante e pericolosissima arroganza di un mondo –quello dei banchieri e dei top-manager- che pare inclinare, sempre più perniciosamente verso una deriva dirigista e autoreferenziale, drammaticamente lontana dalla realtà della nostra Azienda e del settore e dalla pressante esigenza di un confronto serio, equilibrato e democratico.
RSA FISAC/CGIL BANCA MPS – EMILIA-ROMAGNA