Le iniziative di lotta programmate dalla nostra Organizzazione in queste settimane, costituiscono la conseguenza, logica e coerente, di un percorso vertenziale –quello incentrato sul tema dell’esternalizzazione di 1100 colleghi del Back-Office dell’ex COG- iniziato a seguito del ben noto Accordo del 19.12.2012, da noi giustamente non firmato.
Tutte le nostre valutazioni e previsioni si stanno purtroppo rivelando fondate:
la probabile cessione a una New-co partecipata da MPS solo marginalmente, unitamente all’ inconsistenza giuridica e fattuale delle “garanzie” previste dal già citato Accordo, costituiscono altrettanti elementi di grave preoccupazione e ci rafforzano nel nostro fermo intendimento di non abbandonare questi colleghi ad un futuro di incertezza e precarietà.
Alla luce delle recenti involuzioni del quadro aziendale (come sappiamo la definitiva assegnazione dei cosiddetti “Monti Bond” è subordinata all’imminente -24/9- delibera da parte del CDA di un nuovo Piano di ristrutturazione che comporterà, a dire degli organi di stampa, ulteriori esuberi, altre esternalizzazioni, chiusura di sportelli e possibile cessione di assets) e della recentissima disdetta del CCNL di settore, è, secondo noi opportuno, delineare sin da ora una nuova fase negoziale.
Come Fisac/CGIL MPS, abbiamo avanzato proposte importanti sulle quali è ancora possibile impostare una discussione ampia e equilibrata.
Del resto è ormai chiaro che in MPS –ma anche e a livello sistemico- la partita si gioca essenzialmente sulla tenuta dei livelli occupazionali.
Non è certo attraverso la totale abdicazione al proprio ruolo negoziale, per acquiescenza o per impeto conflittuale, che un qualsiasi sindacato potrà, in questa fase, difendere il perimetro contrattuale e concordare la più efficace gestione degli eventuali esuberi.
E’, a nostro avviso, indispensabile a questo punto, allargare e articolare l’analisi e la riflessione, avanzando idee e proposte realmente innovative, inducendo l’Azienda a ragionare non solo di tagli ma anche di strategie occupazionali e operative e di relazioni sindacali vecchie e nuove, provando così, a ricreare le condizioni affinché un percorso realmente condiviso fra dirigenza e rappresentanze dei lavoratori sia possibile.
Auspichiamo che nell’immediato futuro si possano determinare le premesse per un rinnovato sforzo di ricomposizione del tavolo unitario, ragionando anche di contropartite ad oggi non considerate e introducendo strumenti di gradualità e progressività nella modulazione di ulteriori, eventuali sacrifici a carico dei colleghi.
Le prossime settimane ci offriranno ancora un’occasione per ritrovare unitarietà di intenti tra diverse organizzazioni sindacali e con l’Azienda.
Bologna, 19 settembre 2013