Equitalia: la battaglia contro l’applicazione della legge 122

Come tutti sapete, l’opposizione all’applicazione al settore riscossione tributi delle misure della legge 30 luglio 2010 n.122 (normativa mirante al contenimento della spesa pubblica)  è imperniata sia su alcune vertenze individuali, sia sul ricorso al T.A.R. del Lazio. depositato il 28.12.2011.

Al momento si è conclusa una sola vertenza individuale, che è stata definita in senso a noi favorevole con sentenza di rigetto dell’opposizione di Equitalia, ma è nostro dovere precisare che in quel caso il giudice non è entrato nel merito, in quanto il motivo del rigetto dell’opposizione di Equitalia è dovuto alla tardività della presentazione della stessa. Per altre due vertenze aspettiamo il giudizio a breve (una dovrebbe essere decisa a Milano verso la fine del mese in corso, l’altra a Bologna in ottobre).

Nel corso della prima intersindacale di settembre le Segreterie Nazionali hanno deciso di sollecitare nuovamente la discussione del ricorso al TAR, e tale ulteriore sollecito è già stato presentato dallo studio legale che si è incaricato di portare avanti le nostre posizioni.  Auspichiamo che questo ulteriore sollecito produca una presa in esame del ricorso in tempi brevi.

 Da troppi anni i governi, in Italia, hanno scelto di dedicarsi prioritariamente a “tagliare le pensioni” e, più in generale, a peggiorare welfare e servizi, contemporaneamente “dimenticando” di curare l’interesse del mondo produttivo e del lavoro, ma anzi intervenendo pesantemente a limitare, od impedire la libera contrattazione fra le parti. I lavoratori dipendenti stanno vivendo un periodo particolarmente “buio”, sia nel settore privato che in quello pubblico, a causa dell’orientamento prevalente nel mondo della politica, ma non di meno in magistratura. Per questo motivo, pur auspicando che giungano, a breve, giudizi favorevoli, riteniamo doveroso ricordare che una decisione favorevole alle nostre legittime e giuste istanze da parte del TAR non è scontata né di facile ottenimento.

 Problemi e difficoltà sono diffusi un po’ in tutti i settori, compreso quello del credito, storicamente ns. riferimento, dove recentissimamente non solo è stato disdettato il CCNL unilateralmente ed anticipatamente da ABI, ma l’associazione padronale ha precisato di intendere che la disdetta avrà “l’effetto di non prorogare il CCNL stesso, in difetto di auspicabili accordi….”, ovvero ABI fa sapere di non intendere fare valere il principio di ultrattività, qualora entro la scadenza non si trovi l’accordo per il rinnovo, e nel contempo continua a chiedere che le condizioni del Fondo di solidarietà siano rese meno onerose, e pertanto peggiori per i lavoratori bancari.

 In questo clima complessivo è indispensabile operare, tutti insieme, per conseguire, a breve, una positiva chiusura delle problematiche aperte nel settore, a partire dall’erogazione del premio di produttività e dall’armonizzazione contrattuale auspicando che, nel frattempo, possano presto costruirsi soluzioni positive sia rispetto alla vertenza giudiziaria, che relativamente alle problematiche più ampie di prospettiva del settore, quali quelle della remunerazione della nostra operatività e del mantenimento degli attuali volumi di attività.  Al riguardo è in atto, da parte delle Segreterie Nazionali, una iniziativa di sensibilizzazione di rappresentanti di diverse forze politiche.

 Le Segreterie Nazionali

 Roma, 18 settembre 2013

risco180913

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