“Possiamo affermare con convinzione – prosegue – che il ruolo svolto dalla nostra organizzazione (al pari e insieme con altre) è stato determinate per la positiva risoluzione della vertenza, scongiurando così la creazione di un precedente amministrativo (la rischiosa vendita all’asta dell’azienda) capace di minare pericolosamente le basi delle leggi Rognoni-La Torre e della 109/96 che prescrivono l’uso sociale dei beni e la salvaguardia delle attività produttive e dei livelli occupazionali”.
Al contrario, continua il dirigente sindacale, “la vendita all’asta avrebbe generato un futuro di incertezza sulla destinazione dell’azienda e sulla sua stessa ragione sociale. L’azienda, dunque, sarà affidata alla Regione Toscana, che insieme alla Provincia di Siena, al Comune di Monteroni d’Arbia, a Libera e all’Arci, hanno proposto un progetto volto all’uso sociale e produttivo del sito”. Il viceministro Bubbico, infine, “ha fatto anche riferimento alla necessità di snellire e semplificare le procedure normative per la gestione e la destinazione dei beni e delle aziende confiscate”. Su questo punto la CGIL, conclude Silvestri, rilancia “l’impegno per chiedere quanto prima calendarizzazione e l’approvazione della nostra proposta di legge ‘Io Riattivo il Lavoro’, per la tutela dei lavoratori e per il riuso sociale delle aziende confiscate”.