Rsa Viterbo: Cipolle e acqua in bocca

By: Gian Luca – All Rights Reserved
Dal 18 giugno questo è quello che compare sul sito istituzionale del Monte dei Paschi di Siena … certo non in bella evidenza: Piano di ristrutturazione inviato alle competenti autorita’ 18 Giugno 2013 h.07:59 Si comunica che ieri il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha trasmesso alla Commissione Europea il Piano di Ristrutturazione della Banca, relativo alla procedura di approvazione degli aiuti di Stato. Tale piano è stato oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 13 giugno 2013. I principali contenuti del Piano di Ristrutturazione saranno comunicati al mercato successivamente all’approvazione dello stesso da parte della Commissione Europea.
E’ importante aprire gli occhi ed essere critici.
Il piano cui si fa riferimento è quello sulla base del quale l’Europa deciderà se dare o meno il via libera ai famigerati Monti Bond. In sostanza l’Europa, e quindi la politica, sarà giudice del nostro destino.
I giornali a fine luglio riferivano della lettera con la quale Jacquin Almunia, Commissario alla concorrenza (incarico che fu anche di Mario Monti), chiedeva interventi tesi a “migliorare” l’impianto della ristrutturazione attraverso un taglio dei costi più incisivo ed una riduzione della retribuzione dei manager.
Poiché riduzione dei costi fa sempre rima con sacrifici per i lavoratori la questione assume per noi rilevanza primaria. E proprio perché la questione riguarda noi tutti, le nostre vite ed il nostro futuro, i nostri due “cervelli” Viola e Profumo hanno ben pensato di tenerci allo scuro completo di quanto hanno deciso di proporre a suo tempo alla UE e di quello che dovrebbe costituire la modifica “migliorativa” del piano.
A questo punto viene da chiedersi perché tutti questi colloqui segreti? Perché tutto questo buio in un momento in cui ci sarebbe bisogno di una “luce”?
L’obiettivo è forse quello di metterci di fronte al fatto compiuto in modo da non avere poi alcuna possibilità di replica?
Se il piano dovesse contenere altri esuberi, altre esternalizzazioni, altra solidarietà, altri tagli agli accantonamenti TFR, altre chiusure e riorganizzazioni delle strutture, altra mobilità e chi sa quali altri sacrifici, come potremmo controbattere a quanto già deciso?
Il sospetto che tale modus operandi sia conseguenza di una precisa strategia tesa a non consentire ai lavoratori di esprimere il proprio punto di vista e soprattutto ad avanzare delle proposte alternative, è molto forte.
E’ importante non abbassare la guardia. L’indifferente scorrere del tempo ci lascia l’illusione che in fondo le cose non vadano poi così male. Ma è appunto solo una illusione.
Viterbo, 30 agosto 2013

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