Il Governo ci riprova e rilancia la carta della moneta elettronica. A breve, molto probabilmente entro la fine dell’estate, arriverà un decreto congiunto del Ministero dell’Economia con il Ministero dello Sviluppo Economico per favorire la diffusione della moneta elettronica come arma contro i reati fiscali. Le misure contenute nel provvedimento mirerebbero a ridurre le commissioni per l’utilizzo delle carte di credito, soprattutto per i pagamenti particolarmente bassi tradizionalmente affidati al contante, e ad incentivarne la diffusione negli esercizi commerciali.
La volontà di spingere l’acceleratore sui pagamenti elettronici era stata annunciata agli stessi Commercianti dal Ministro dello Sviluppo Economico, che di fronte alla platea di Confesercenti aveva parlato di misure per abbattere i costi, a beneficio soprattutto dei negozi più piccoli. Con l’obbiettivo di dare un impulso alla crescita e di contrastare gli illeciti fiscali.
Uno studio dell’Istituto per la Competitività I-Com, basato su dati della Banca Centrale Europea, rivela che con un aumento di 10 milioni di Carte (incremento inferiore a quello registrato in Italia tra il 2006 ed il 2011) porterebbe ad un calo del 3,6% dell’economia sommersa e ad un recupero dell’evasione fiscale stimato in oltre 5 miliardi di Euro. Ma basterebbero 5 milioni di Carte in più per recuperare 2,6 miliardi di gettito. Anche solo un milione di Carte in più coinciderebbe in media con una crescita del Pil dello 0,65% pari as oltre 10 miliardi.
Il Decreto, hanno spiegato all’Ufficio Direzione Sistema Bancario Finanziario del Ministero dell’Economia farà leva su quattro principi: trasparenza sui costi, divieto di commissioni a pacchetto, correlazione delle commissioni al volume delle transazioni (con revisione periodica, che incentivi gli Esercenti ad aumentare i pagamenti elettronici), incentivi ai micro pagamenti sotto i 30 Euro con commissioni più basse.