Mps: Nuova procedura di riorganizzazione

By: Cristian – All Rights Reserved

Oggi si è tenuto il primo incontro sulla procedura ai sensi degli artt. 18 e 21 – CCNL 2012 – riguardante il passaggio di alcune attività (di cui invieremo la lettera di inizio della procedura, non appena resa disponibile dall’Azienda) dal Consorzio Operativo di Gruppo alla Direzione Generale.

Premesso che tale ristrutturazione non prevede mobilità territoriale né professionale, (interessa, infatti, quasi totalmente la sola piazza di Siena, escluse due risorse allocate su Milano, che comunque non subiranno spostamenti né variazioni nell’ambito lavorativo), non possiamo non rilevare come questo sia l’ennesimo riassetto che ha come elemento di continuità con gli altri già effettuati dall’attuale Top Management quello di mascherare con la ricerca della maggior efficienza organizzativa processi che invece sembrano mirare ad altro, cioè a creare “contenitori ad hoc” (di cui la DAACA è un altro esempio), che potrebbero diventare oggetto di “particolari” progetti aziendali.

Questo non può che confermare l’intenzione aziendale di proseguire sulla strada di un progetto non industriale, ma esclusivamente fondato sui numeri, sul tentativo di dividere i Lavoratori e sulla volontà di diminuire loro i diritti, continuando a negare il confronto con le OOSS sulle proposte alternative del contenimento dei costi.

L’Azienda continua a presentare processi di ristrutturazione in ordine sparso, senza mai chiarire, in modo netto e trasparente, all’interno di quale progetto strategico le riorganizzazioni stesse si collochino.

L’Azienda continua inoltre ad assumere “alte professionalità” reperendole dal mercato, mortificando ulteriormente le professionalità interne e si ostina a non ascoltare la richiesta dei Lavoratori e del Sindacato di abbassare i compensi dei Top Manager.

Secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, tramite la pubblicazione della lettera del Commissario Europeo J. Almunia, la mancata riduzione degli stipendi dei Top Manager costituisce per l’Unione Europea – secondo la quale essi non dovrebbero superare più di 10 volte la media delle retribuzioni dei Dipendenti della stessa Banca – un problema da superare nell’ottica della conferma degli interventi di sostegno pubblico. Il fatto che l’Azienda si sia messa in questa situazione, nonostante le reiterate richieste sindacali, è assolutamente sconcertante.

Questa pervicacia aziendale nel non voler mai confrontarsi realmente sulle prospettive del Gruppo, e nel sottrarre quindi ai Lavoratori la possibilità di avere voce in capitolo, ci convince ancora di più a portare avanti le nostre soluzioni alternative, assolutamente fattibili, e ad affrontare il tema delle ristrutturazioni forti di tutti gli strumenti a nostra disposizione.

Siena, 30 luglio 2013 LA SEGRETERIA

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