Tante volte si è sentito dire in questi anni che “la lotta all’evasione è la priorità…”. Peccato che proprio Equitalia, cioè l’agenzia addetta alla riscossione dei tributi, stia per smantellare le sedi. Questo denunciano i sindacati che da venerdì 19 Luglio hanno proclamato lo stato di agitazione. Come se non bastasse i dipendenti di Equitalia oltre a difficoltà lavorative, sono anche oggetto, spesso, di contestazioni e lettere contenenti polvere sospetta, come accaduto recentemente a Firenze.
In un recente comunicato stampa congiunto la Fisac Cgil Umbria e la Fiba Cisl scrivevano: “ Entrano in agitazione i lavoratori della Direzione Regionale dell’Umbria di Equitalia, per protestare contro la gestione dell’azienda e quello che i sindacati definiscono “l’azzeramento in pratica del servizio di riscossione in Umbria”, frutto di un progressivo smantellamento del servizio che ha già portato in pochi anni alla chiusura di 8 sedi su 12. “Con questa politica si sta indebolendo di fatto la capacità di contrastare l’evasione fiscale sul territorio”. Quale la situazione in Umbria e Toscana? In quest’ultima la situazione sembra leggermente migliore dell’Umbria.
Il Responsabile Fisac Umbria, Stefano Trappetti, infatti, afferma: “ La vertenza si basa sulle conseguenze di questo processo di riorganizzazione che Equitalia sta attuando in Umbria da tre anni circa, tra l’altro senza nessun confronto sindacale ed ignorando gli accordo precedenti. La prospettiva è che dopo aver chiuso 8 delle 12 sedi sia quella che rimangano solo Terni e Perugia. Come ulteriore aspetto negativo la stessa Equitalia sta intervenendo con una serie di pesanti tagli contrattuali-retributivi sul reddito dei lavoratori. C’è una manovra a tenaglia. Si parla di 138 dipendenti. Il caso dell’Umbria è peculiare perché c’erano degli accordi sindacali di un tavolo istituzionale, convocato nel 2007, dal Governatore Regionale Maria Rita Lorenzetti. Questi accordi sono stati completamente disattesi da Equitalia e ne era personalmente garante Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera”.
Anche in Toscana c’è stato un forte ridimensionamento: “In Toscana – afferma Maria Gabriella Esposito della Fisac Cgil Toscana – la situazione è delicata e simile a quella umbra. Anche se non facciamo sciopero. Questo non vuol dire che sia messa meglio. Anche per i dipendenti toscani, come in tutta Italia, c’è la decurtazione dallo stipendio. A Siena ci sono 56 dipendenti e sono 425 in tutta la regione. Nel giro di un anno c’è stato un taglio delle sedi del 30%. Siamo in una situazione di stallo anche se è stata preannunciata da parte nostra una forte azione di protesta. Questa settimana ci dovrebbe essere un incontro con la holding aziendale. Dopodiché ne terremo le conseguenze. In Toscana tanti sportelli sono stati chiusi. Siamo in attesa di capire la situazione anche se ci hanno completamente esautorato dal nostro ruolo e tenuti all’oscuro in attesa di questa ristrutturazione. E’ un momento molto difficile anche perché non lavorando il settore sta andando in crisi”.
Firma: David Busato