VAP
Pur dichiarandoci contrari ad una politica di tagli a senso unico e dopo aver chiamato a coerenza un’azienda caratterizzata ancora di sprechi ed iniquità, riteniamo di aver fatto, rispetto alle prime fasi di questa trattativa, significative aperture nella direzione di un possibile accordo sul premio aziendale.
Il sindacato, infatti, è disponibile a trattare un VAP che:
abbia un costo complessivo non superiore a quanto erogato nel 2010;
sia unico per tutta Equitalia Sud, anche con meccanismi di gradualità;
preveda una compensazione rispetto a quanto erogato nel 2010 a titolo di salario variabile (VAP + Sistema incentivante).
Al contrario su questo tema l’Azienda non ha fatto alcun passo avanti arroccandosi su posizioni insostenibili che dimostrano l’assoluto disinteresse a trovare un accordo, come se questa fosse una questione da bar da affrontare e rinviare a tempi migliori e non un elemento fondamentale della retribuzione su cui fanno molto affidamento i lavoratori e le loro famiglie. Non erogando il VAP, l’azienda sta mettendo brutalmente le mani nelle tasche dei lavoratori!
Armonizzazione contrattuale
Attendiamo da mesi una risposta in merito alle osservazioni sindacali rappresentate unitariamente sui trenta punti dell’ultima proposta di articolato aziendale. Attendiamo ugualmente da mesi alcuni dati, quali riferimento normativo, numero dei lavoratori interessati e costo aziendale per alcuni trattamenti specifici previsti dai contratti integrativi di provenienza
Riorganizzazione societaria
Il 1 luglio è partita la nuova organizzazione societaria. Come era prevedibile, stanno venendo fuori tutti i limiti di un progetto ispirato ad un modello tanto astrattamente teorico quanto distantissimo dalle specificità di un settore complesso come quello della riscossione.
La farraginosità delle procedure lavorative, la frammentazione dei processi lavorativi, la mancanza di precise indicazioni e di una chiara linea di comando stanno determinando un clima di pesante sconforto e stanno comportando lo svuotamento professionale dei territori, ormai ridotti a poco più di semplici passacarte. Anche la scelta aziendale di ridurre drasticamente i ruoli di responsabilità, senza che ciò comporti risparmi economici, lascia tutti enormemente perplessi.
Il collasso viene evitato (al momento) solo grazie alla determinazione ed alla professionalità dei dipendenti che quotidianamente sono impegnati a rattoppare la scientifica disorganizzazione aziendale.
Quanto può durare tutto ciò?
Per quanto tempo ancora dovremo assistere, ad esempio, alla scena di lavoratori che ogni giorno scoprono di trovarsi in una collocazione diversa solo dopo aver consultato le disposizioni organizzative (datate, tra l’altro, sempre 1 luglio)?
ORA BASTA, Il tempo delle parole e della responsabilità è finito !
Non lasceremo che l’azienda vada al collasso e che a pagarne il conto siano i dipendenti. Lavoreremo da subito per predisporre iniziative sindacali atte a rimuovere lo stallo in cui vorrebbero condurci i vertici. Lavoreremo per ampliare il fronte e per coinvolgere tutti coloro che, in azienda o nel gruppo, ritengano necessario voltare pagina e mettere davanti ad ogni altra cosa il bene delle lavoratrici e dei lavoratori ed il futuro di un settore che, nonostante le strumentalizzazioni esterne e gli errori e le goffaggini dei vertici, è e sarà essenziale per il nostro Paese.