Agcom: il caso Napoli

By: Vincenzo Folino – All Rights Reserved

Il Sindaco di Napoli, il 23 marzo del 2013, nel prendere atto della risposta del Governo all’interrogazione parlamentare dell’On. Donati, nella quale si riconosceva il progressivo svuotamento della sede principale di Napoli a favore della sede secondaria di Roma, in ragione di una presunta efficienza funzionale, nonché della irrinunciabile necessità di vicinanza operativa e di relazioni continue e sistematiche con altre Autorità e istituzioni politiche parlamentari e di Governo, sottolineò con una frase di grande rilevanza che “l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con i mezzi e le tecnologie disponibili, potrebbe stare anche in Nuova Zelanda “ e aggiunse che “la contiguità e le relazioni sistematiche con gli altri poteri, concentrati nella stessa città, costituiscono piuttosto un rischio per l’indipendenza”. Infine concluse con un’altra incontrovertibile affermazione: ”non occorre affatto la vicinanza fisica per rilasciare un parere” .
Queste affermazioni erano giuste: I NODI SONO  FINALMENTE VENUTI AL PETTINE.
In questo paese troppo spesso avviene (e per l’AGCOM è puntualmente avvenuto) che una scelta adottata in sede politica e quindi, si presume, per rispondere all’interessi generale, venga modificata sotto la spinta di esigenze particolaristiche di figure più o meno istituzionali.
Ricordiamo come il Segretario Confederale della CGIL Fabrizio Solari e il Segretario generale Nazionale della Fisac CGIL Agostino Megale il 2 febbraio 2012 attraverso un comunicato stampa avessero a scrivere a proposito dell’ennesima riorganizzazione dell’AGCOM : ….”La verità è che con questa ultima riorganizzazione la volontà dei vertici dell’Autorità non è affatto quella di affrontare con serietà i problemi organizzativi della struttura, della sua qualificazione e professionalità, presupposti peraltro della sua reale indipendenza. Piuttosto quella volontà, più che la ricerca di una più funzionale organizzazione, sembra evidenziare una scomposizione / ricomposizione di assetti di potere interno, con tesi di politica organizzativa a dir poco fantasiose, con l’elaborazione di trattamenti personalizzati e soluzioni particolaristiche spacciate per formule organizzative innovative. Decidere interventi personalistici, invece che soluzioni e regole generali per problemi generali,. significa che in Autorità non sembrano purtroppo avere alcun valore gli obiettivi di reale funzionalità e gli interessi generali dell’Istituzione”.

A questo punto attiveremo e rafforzeremo le nostre connessioni con le Istituzioni locali di Napoli, ma anche con tutti i gruppi parlamentari del Senato per chiedere maggiore attenzione sulla sede di Napoli, e quindi sul Mezzogiorno, da parte dell’AGCOM (cosi come sta avvenendo per la città di TORINO rispetto all’Autorità Trasporti), in quanto sia noi che tutti i gruppi parlamentari riteniamo che la città di Roma capitale ospiti già la sede di altre rilevanti autorità e importantissime numerosissime istituzioni. Non si capisce quindi questa miope pervicacia nella volontà di svuotare Napoli – che per legge ha solo la sede di AGCOM – , di funzioni o competenze, a meno che non si voglia effettuare l’esercizio di pensar male e ipotizzare interessi poco trasparenti.
Si inizi quindi da subito a bilanciare le competenze tra Roma e Napoli, in linea con il citato DPCM, con l’attuazione delle seguenti azioni, ferme restando le competenze attuali:

Trasferimento della Direzione di regolamentazione dei servizi postali a Napoli;
Consolidamento dell’Ufficio Comunicazione Politica e l’Ufficio Diritti digitali nella sede di Napoli;
Creazione della Direzione Studi nella sede di Napoli;
Ricostruzione del Servizio AMP nella sede di Napoli;
Istituzione del CHIEF ECONOMIST nella sede di Napoli.

E’ diventato insopportabile il voluto disinteresse per ciò che per lo sviluppo di Napoli e del Sud Italia può rappresentare l’insediamento e l’implementazione nella nostra Regione di centri e istituzioni di eccellenza. Continueremo la nostra battaglia in tal senso fino ad interessare tra tutti gli altri anche il Presidente della Repubblica, da sempre sensibilissimo a questo tema.

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