Covegno: Il Mezzogiorno torna protagonista

La crisi economica, per tanto tempo negata dal governo Berlusconi,  dura ormai da oltre 4 anni.

Nella sola Europa ha distrutto oltre 2000 miliardi di euro, una cifra pari all’intero PIL francese (fonte presidenza UE).

Mentre le previsioni per il Pil del nostro Paese sono tutte anticipate da uno zero.

Sul piano occupazionale in 3 anni sono stati persi 730.000 posti di lavoro.

La disoccupazione interessa 2.100.000 persone, cui si aggiungono gli “scoraggiati” 2.700.000,  i lavoratori in nero 2.000.000 e  500.000 cassintegrati

Dal 2008 a oggi le aziende hanno chiesto 3 miliardi di ore di CIG

Il reddito medio nazionale rispetto al dato europeo ha perso dal 1996 al 2011 ben 14 punti percentuali   (dal 107% al 93%).

La pressione fiscale ha raggiunto il suo massimo storico col 44.1%. Inoltre il recente aumento dell’Iva  comporterà un maggiore esborso di circa 100 euro all’anno a famiglia e certamente non aiuterà a uscire dalla recessione

L’impatto delle prime tre manovre attuate quest’anno,  pesa, tra minori spese e maggiori entrate, per oltre 80 miliardi di euro, senza  considerare gli effetti del maxiemendamento.  Un impatto che incide  nel Sud per il 6% del Pil e al Centro-Nord per il 4,7%  (fonte Svimez)

    Insomma tutt’altra cosa, rispetto agli slogan “meno tasse per tutti” , “un milione di nuovi posti di lavoro” o peggio ancora “In Italia si sta bene, ci sono i ristoranti sempre pieni e  le file per gli aerei”…

 

qui sotto il link per scaricare il testo completo…

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