Serve riduzione compensi banchieri e top manager con intervento legislativo
Roma, 10 luglio – “Non ho trovato nella relazione di Patuelli quella visione, quel necessario progetto di rilancio del sistema bancario con al centro la crescita e il rilancio del nostro paese”. Così il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, commenta le parole del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, oggi in occasione dell’asemblea annuale dell’associazione.
Secondo il numero uno della categoria dei lavoratori del credito della Cgil, “riaprire i rubinetti del credito, per rilanciare gli investimenti e per non arrendersi alla perdita di altri due punti di Pil anche nel 2013, è un dovere a cui nessuno può sottrarsi: non si crea lavoro se non si rimettono in moto gli investimenti”. In ogni caso, prosegue Megale, “è tempo di dire basta alla pura e semplice logica della riduzione dei costi e del taglio dell’occupazione che sta costando tanti sacrifici ai lavoratori. E’ tempo che i sacrifici, all’insegna dell’idea chiave ‘ridurre le diseguaglianze e rilanciare l’etica della solidarietà’, vengano praticati dai banchieri e dai top manager attuando una riduzione dei loro compensi. Questo pensiamo debba avvenire con un intervento legislativo, così come abbiamo chiesto unitariamente al governo”, conclude.