Nell’incontro avuto lo scorso 5 giugno, le OO.SS. di Roma, come riportato nel comunicato, avevano concordato con il nuovo Direttore Operativo dell’Area una pianificazione, a strettissimo giro, di un calendario di incontri per affrontare le diverse, urgentissime, problematiche attraverso un confronto “corretto, ampio e trasparente”.
L’urgenza, era stato spiegato al Direttore Operativo, derivava sia dalla gravità delle rivendicazioni, per esempio il proliferare di eventi criminosi molto “pesanti” per i colleghi, sia dal fatto che, per motivi tutti addebitabili all’azienda, mancava un confronto nell’area da ben 5 mesi.
Per tutta risposta, il Direttore Operativo, ha diramato le convocazioni per tre incontri da tenersi alla fine dei mesi di settembre, ottobre e novembre, adducendo la necessità di incontrare le altre rsa dell’area e l’approssimarsi del periodo estivo.
Ricordiamo, sommessamente, che per andare a Latina, Viterbo, Pescara e Cagliari non occorrono tre mesi e mezzo e, soprattutto, che le banche, a differenza, forse, di altre aziende dove il Direttore Operativo ha prestato la sua preziosa opera, non chiudono ad agosto, neanche una settimana.
Proviamo ad ipotizzare i motivi di questa evidente provocazione: e’ stato detto o scritto qualcosa di poco gradito? Il nostro comunicato precedente ci sembrava assolutamente pacifico e dialogante; abbiamo commesso, senza accorgercene, reato di lesa maestà, asserendo che un incontro con i sindacati dopo 40 giorni dall’insediamento ci sembrava un po’ tardivo? Il Direttore Operativo vuole in questo modo dimostrare che il confronto con i lavoratori che noi rappresentiamo non sia utile e che lui è in grado di fare da solo?
Qualunque sia il motivo, non cambia la sostanza del segnale politico che la Direzione Operativa di Roma ha deciso di dare: una totale mancanza di rispetto verso i lavoratori, alla faccia della centralità delle risorse umane.
Nel corso del tardivo incontro del 5 giugno il Direttore Operativo aveva fatto sapere alle OO.SS. di avere già compreso, anche attraverso le visite in alcune filiali, che la causa di tutte le disfunzioni organizzative della banca, financo il proliferare di eventi criminosi, fossero tutte addebitabili a comportamenti errati, anche se in buona fede, dei colleghi. Tutto questo, udite, in soli 40 giorni e senza alcuna conoscenza del settore.
D’altronde, aveva detto, la sua esperienza in molteplici aziende industriali e di servizi gli aveva insegnato che le risorse umane sono uguali dappertutto; confermando quindi, aggiungiamo noi, il refrain che sta facendo grande questo paese e cioè’ che quando le cose vanno bene e’ merito dei top manager che quindi prendono lauti premi, quando vanno male e’ colpa dell’inettitudine del personale (e i top manager prendono lo stesso lauti premi).
Noi, più umilmente, ci pregiamo di conoscere molto bene solo la nostra realtà’ e in quel contesto gli abbiamo risposto che avremmo evitato a nostra volta di fare l’elenco delle disfunzioni aziendali per evitare il protrarsi dell’incontro fino a notte fonda e così abbiamo portato solo due-tre esempi clamorosi su cui evidentemente il Direttore Operativo non aveva ancora avuto modo e tempo di “documentarsi”.
Il coordinamento nazionale Rsa e la Rsa di Roma ricordano al Direttore Operativo che le OO.SS. locali aspettano ancora le risposte che l’Azienda si è impegnata a fornire nel corso dell’incontro semestrale del dicembre 2012 (!), e che siamo in piena violazione del Contratto Nazionale; che dopo la creazione del DAACA la direzione di Siena e quelle locali, Roma in primis, hanno iniziato una migrazione massiva di lavorazioni verso gli uffici della banca; che queste migrazioni di lavorazioni (es.bonifici, f24, cassa effetti) hanno avuto un impatto fortemente negativo sulle filiali anche in vista dell’imminente periodo di ferie. Tutto questo senza rispettare neanche gli obblighi di informativa che la stessa Azienda ha sottoscritto nel famigerato accordo del 19.12.2012.
Invece di affrontare questi ed altri temi si preferisce continuare nella scellerata impostazione di relazioni sindacali a livello centrale, dove proseguono i licenziamenti di Dirigenti, anche con delicati ruoli operativi, senza nessuna spiegazione, dove manca la chiarezza e la trasparenza sulle prospettive industriali, dove si prosegue con una strategia tesa non già a rivedere i costi (materia a cui tutto il sindacato non si è mai sottratto), ma semplicemente a mortificare i lavoratori facendoli vivere in luoghi insalubri, insicuri e nel terrore, come fossero loro i responsabili di quanto accaduto nell’azienda.
I lavoratori dell’area di Roma non hanno né il tempo, ne’ la voglia, di aspettare che il nuovo Direttore Operativo giochi la sua battaglia personale nei confronti del sindacato; per questo motivo la Segreteria della Fisac di coordinamento e quella di Roma lo invitano a rivedere il suo atteggiamento nell’ottica di quel confronto che egli aveva “pragmaticamente” evocato e a prevedere un primo incontro entro la fine del mese di giugno.
Se poi il Direttore Operativo ha voglia di risolvere unilateralmente i problemi dell’Area di Roma, gli suggeriamo di mettere a disposizione la differenza tra il suo stipendio e quello percepito da un qualsiasi altro dirigente che ricopre lo stesso ruolo, perché abbiamo la sensazione che con tale differenza si pagherebbe qualche ora in piu’ a molte guardie, o al personale delle pulizie, tanto per fare qualche esempio. Non è per fare della facile demagogia che chiediamo a lui, come facciamo inutilmente da tempo con tutti i top manager della banca, di rendere pubblico e trasparente il suo stipendio: ci sembra un obbligo minimo nel momento in cui si chiedono sacrifici di tutti i tipi ai colleghi, oltre ad essere una raccomandazione che arriva da varie autorità in materia.
Le Rsa di Roma convocheranno nelle prossime settimane un’assemblea di tutto il personale per discutere nel merito dei problemi e valutare insieme le modalità più efficaci per rispondere a questo ulteriore deterioramento delle relazioni sindacali.
Invitamo, sin da ora, tutti i lavoratori al rispetto pedissequo delle normative vigenti, soprattutto in materie di sicurezze, caricamento ATM, normativa Mifid e divieto di raccolta delle manifestazioni di interesse sui prodotti in uscita, alla luce di un abbassamento della soglia di tolleranza da parte dell’azienda.
Da parte nostra, per rispondere all’irrigidimento aziendale, metteremo in atto tutti i necessari coinvolgimenti da parte delle autorità preposte al rispetto delle normative, al fine di tutelare al meglio, come e’ doveroso, i lavoratori che rappresentiamo.
Roma, 17 giugno 2013
Segreteria Nazionale Coordinamento Rsa e Fisac Rsa Roma e provincia