Documento sindacale finale del seminario di Londra

NEL QUADRO DEL PROGETTO EUROPEO 2011_0189

con i contributi di Londra dalla Commissione Politica di martedì 11 e dalla giornata conclusiva e i contributi ulteriori sulla bozza diffusa dopo il Seminario, pervenuti dai sindacati partecipanti al Progetto.

Il contesto e i temi

Questo Seminario conclusivo del Progetto 2011-0189 si colloca in uno scenario drammatico per lo situazione attuale e per le prospettive dell’occupazione in Europa, in particolare dei giovani, uno scenario quindi peggiore di quello nel quale questo Progetto fu formulato e presentato alla Commissione EU nell’Aprile 2011.

Mentre peggiora il quadro dell’economia internazionale a partire dall’area Euro, continua a diminuire la quota di reddito di lavoratrici e lavoratori dipendenti, pensionate e pensionati. Le politiche fiscali di austerità e i tagli al Welfare (dalla sanità all’istruzione) aggravano ulteriormente il peso della crisi su questi ceti sociali, senza peraltro contribuire ad una fuoriuscita in tempi ragionevoli.

Mentre infatti, in questa situazione, l’Ocse valuta a livello teorico che la miglior risposta sia il sostegno della domanda aggregata, quest’analisi è invece contrastata dalle politiche di austerità fiscale praticate in vari Paesi. Esse rappresentano la cura contraria alla disoccupazione e si accompagnano per di più a riforme (o progetti di riforme) del mercato del lavoro che indeboliscono i diritti senza portare benefici economici.

Nella stessa direzione vanno le riforme delle pensioni, effettuate in vari Paesi (fra cui da due anni a questa parte l’Italia), che ritardano di anni l’uscita dei più anziani e di fatto bloccano il turnover e riducono ulteriormente la domanda di lavoro nei confronti dei giovani.

I giovani incontrano difficoltà sempre maggiori nell’accesso al lavoro, in alcuni paesi UE il tasso di disoccupazione raggiunge e supera il 40%. Circa 7,5 milioni di giovani tra i 15 ed i 24 anni non sono occupati, non studiano,né seguono corsi di formazione.

Ugualmente drammatica, in particolare nell’Europa Meridionale, è la situzione della forza-lavoro femminile.

Nonostante questa ingente disoccupazione molti impieghi rimangono vacanti, indicando uno squilibrio fra domanda ed offerta di lavoro.

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