Roma, 5 luglio – “Bene Patuelli sul rinnovo del contratto dei bancari, ora la trattativa deve decollare per dare risposta alle lavoratrici e ai lavoratori, così come all’insieme del Paese”. Così la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, a margine dell’assemblea dell’Abi.
“È pienamente condivisibile – precisa Esposito – l’esortazione del presidente Patuelli nel considerare determinante l’impegno per il nuovo contratto collettivo nazionale di Lavoro dei 280 mila lavoratrici e lavoratori del credito, affinché si rigenerino relazioni industriali ‘costruttive e lungimiranti’. Tanto più in vista di una ripresa che si attenua, come afferma anche il governatore della Banca d’Italia Visco, oltre che per l’effetto restrittivo dello stesso aumento dei tassi della Banca centrale europea”.
Per la segretaria generale della Fisac Cgil, “è indispensabile incrementare il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore bancario, espandere l’occupazione, aumentare diritti, tutele e inclusività, estendere il welfare e governare insieme le trasformazioni in atto, a partire da quella digitale. Altro che stallo, il negoziato per il nuovo contratto deve decollare. Per il bene delle lavoratrici e dei lavoratori, ma soprattutto per il futuro dell’economia nazionale e dell’intero sistema paese, visto il ruolo sociale e di leva per lo sviluppo del settore finanziario”, conclude Esposito.
Giorgio Saccoia
Ufficio Stampa Fisac Cgil Nazionale
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Landini, Visco certifica rallentamento, governo agisca subito
Roma, 5 luglio – “L’economia italiana, a dispetto di una certa narrazione, sta rallentando. La dinamica del Pil è in fase di attenuazione e le prospettive sono di un deciso calo, come ha affermato lo stesso governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Il governo appare inerte, mentre l’inflazione continua ad impoverire milioni di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati”. Ad affermarlo è il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, su quanto emerso oggi in occasione dell’assemblea di Abi.
Secondo Landini, “per invertire questa tendenza, per combattere l’inflazione da profitti e la prevedibile recessione, serve con urgenza aumentare i salari, pubblici e privati, stimolando per questa via i settori privati, introdurre una tassa sugli extra-profitti, contrastare l’evasione e agire sul fronte fiscale. Ma non solo: c’è bisogno di investimenti, in tutti i campi”.
Per il segretario generale della Cgil, inoltre, “Giorgetti non può limitarsi ad ammettere che serve contemperare una strategia di investimenti pubblici con quelli privati se, proprio sul versante pubblico, si registra una totale inadeguatezza e insufficienza di risorse di bilancio per gli investimenti legati alla crescita e all’occupazione, nonché ritardi gravi sul fronte del Pnrr”.
“La politica economica di questo governo è insoddisfacente e regressiva nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati che continuano ad impoverirsi. Bisogna arginare le prospettive recessive attraverso un cambiamento della politica economica e finanziaria, che parta dall’aumento dei salari lordi e netti e da nuove politiche sociali”, conclude Landini.