Nel 2022 ogni tre giorni è stata uccisa una donna. Quasi 50 le donne uccise dall’inizio del 2023.
Ecco, questa proposta di lettura di oggi presentata da noi compagne dell’Esecutivo nazionale, ha un sapore ancora più amaro.
Mentre ieri decidevamo di pubblicare questo articolo, è arrivata la conferma dell’uccione da parte del fidanzato, di Michelle, una ragazza di soli 17 anni, brutalmente uccisa e buttata via in un cassonetto, nascosta in un sacco nero, che è stato trasportato in un carrello della spesa.
Un’altra vittima di femminicidio, vittima di una violenza dilagante che travolge intere famiglie .Si tratta di mamme, sorelle, figlie, fidanzate, mogli, donne giovani e meno giovani. Si tratta di storie, di vite spezzate. Si tratta di donne vittime di una non cultura che nel possesso, nella violenza, nel creare dipendenza fisica ed economica, trova la sua ragione d’essere.
Ritornando alla proposta di lettura di oggi, essa è un articolo de il Post, che si richiama ad una lunga inchiesta pubblicata sul quotidiano Le Monde che parla del caso di “Dominique P., un uomo che per dieci anni ha reso incosciente la moglie dandole di nascosto dei farmaci e consentendo poi a decine di uomini contattati su Internet di entrare in casa per stuprarla. A Vaucluse, nel sud della Francia, potrebbe presto iniziare il processo a Dominique P. e ad altri 51 uomini accusati di avere stuprato la donna, che oggi ha circa sessant’anni”.
Un’ennesima forma di violenza che si nasconde sotto il termine delle cosiddette “armi bianche”, di droghe del dominio, per assoggettare la volontà per poterne abusare.
A noi questo lungo articolo ha trasmesso un forte disgusto e la rabbia, perchè la strada per costruire una nuova autoconsapevolezza, innanzitutto negli uomini è veramente in salita.
Buona lettura