Negli ultimi due mesi, dopo l’incontro in ABI, è successo un po’ di tutto ed è giunto il momento di tirare le somme e mettere al corrente le lavoratrici e i lavoratori di V-TServices dello stato dell’arte.
Come molti di voi sanno, in quell’occasione le segreterie nazionali ci chiesero di ascoltare cosa aveva da dire l’azienda negli incontri calendarizzati, tra cui spiccavano quelli per l’annuale dell’11 maggio e 8 giugno, anche perché, parallelamente, si stava muovendo il sindacato di Unicredit con la richiesta di un incontro ad hoc sul tema Digital e in quell’occasione si è parlato anche di V-TServices e il sindacato nazionale ha richiesto un incontro di verifica ai sensi dell’Art.15 dell’accordo di passaggio.
Dal momento che avremmo dovuto comunque attendere almeno altri 15 giorni per iniziare lo sciopero, abbiamo deciso di andare a vedere le carte.
L’azienda al primo incontro di metà aprile si è presentata al gran completo con il “gotha” del board presente, di fatto non ha smentito tutto quello che avevamo detto in sede ABI, ma ha voluto precisare che gli anni peggiori dal punto di vista economico sono stati e saranno il 2022 e il 2023, per cui già dal prossimo anno contano di tornare a livelli soddisfacenti di redditività. Non hanno potuto fornirci delle cifre, perché i dati del primo trimestre si potevano divulgare solo dopo il 30 aprile; pertanto, ci siamo riaggiornati al 2 maggio, attendendo notizie dai nostri referenti sindacali.
Il 2 maggio, sempre alla presenza al completo di tutto il top management, ci è stata presentata la situazione economica del primo trimestre del 2023. I dati hanno mostrato un miglioramento delle entrate per RFS, non tali da sopperire al decremento contrattuale, ma comunque in linea di galleggiamento per l’anno in corso. L’appuntamento successivo è stato l’11 maggio con la prima parte dell’annuale, nel frattempo era stata inoltrata dalle segreterie nazionali la richiesta di incontro di verifica ed eravamo in attesa di riscontro. Ci teniamo a far notare che la richiesta è stata unitaria, sostenuta da tutte le sigle sindacali.
L’incontro annuale ha messo in evidenza tutte le criticità che avevamo sottolineato da tempo e che sono figlie di una poco lungimirante strategia a fronte del rinnovo al ribasso del 2019. Il contratto decrescente ha privato l’azienda di entrate importanti, poi si sono aggiunte la migrazione fallita a Kyndryl, che ha generato un aumento dei costi del personale esterno, circa 400 persone, oltre all’acquisizione di parte del personale di At&T che già lavorava per V-TServices e la perdita dei clienti esterni con la chiusura del “go to market” da dicembre 2021. A fronte di tutto ciò c’è stato un crollo dell’indice EBT, che ha causato, tra le altre conseguenze, un impatto negativo sui parametri del premio di produzione, che avrebbe portato al mancato pagamento dello stesso, ma un accordo sindacale in extremis con l’azienda, che ha riconosciuto il valore del lavoro di tutti, ha consentito di erogare il pagamento al 70%.
Ne è uscita una fotografia di V-TServices abbastanza preoccupante, con un contratto di servizio in scadenza nel 2029, l’accordo di passaggio e le sue tutele in scadenza nel 2028, il premio di produzione a rischio, i budget aziendali per premi e aumenti a rischio riduzione, tagli al personale esterno e riconversione del personale interno su aree di interesse strategico, taglio di tutti i costi non vitali e indebitamento nei confronti di IBM con ricorso massiccio al “cash pooling”.
Un quadro allarmante tanto più che IBM ha confermato di voler onorare il contratto con Unicredit fino al 2029, ma non si sbilancia sul futuro e Unicredit sta dismettendo attività che gestiva V-TServices riportandosele in casa o affidandole a società terze, mentre procede nella ricostruzione di una sua IT interna. Tutti elementi di preoccupazione che devono essere discussi con Unicredit in primis, in quanto si tratta del nostro cliente primario ed è necessario conoscere la strategia di medio-lungo periodo della banca per prevedere gli scenari futuri, anche se mancano ancora più di 5 anni al termine del contratto di servizio.
Qualche giorno dopo l’incontro annuale, siamo stati informati dalle segreterie nazionali che Unicredit ha rifiutato l’incontro di verifica, affermando che non ne ha ravvisato le condizioni, poiché al momento non sussistono tensioni occupazionali, confermando altresì il proprio impegno sulle garanzie presenti nell’accordo.
A seguito di queste notizie e sulla scorta di un bilancio annuale fallimentare, abbiamo pensato di passare subito alla dichiarazione di sciopero senza aspettare l’incontro dell’8 giugno.
Allo stesso tempo, le segreterie nazionali hanno reiterato una richiesta di incontro a Unicredit, ottenendo questa volta l’impegno della banca a svolgerlo pur senza la rappresentanza sindacale aziendale di V-TServices. A questo punto, abbiamo deciso di raccogliere le informazioni ad esito del confronto e conseguentemente valutare le eventuali iniziative.
Poco prima dell’incontro annuale dell’8 giugno abbiamo ricevuto la notizia delle dimissioni del nostro Amministratore Delegato, assolutamente inaspettate, tanto più che abbandona proprio IBM. In sede di incontro, Cereda ha ammesso che la sua missione era quella di traghettarci in Unicredit, ma dopo più di un anno e mezzo di trattative, purtroppo l’operazione è fallita a causa di Unicredit e molto probabilmente non si tratta solo di motivi economici, anche se non abbiamo un’idea chiara dei motivi reali, ma possiamo fare solo delle supposizioni. Fatto sta che la nostra azienda ha deciso di “cambiare pelle”, concentrando la formazione su aree ritenute strategiche e operando una ottimizzazione delle risorse esterne ed interne. Sono previste nuove attività a pagamento da parte del cliente e queste dovrebbero garantire la sopravvivenza dell’azienda. HR ci ha informato che il budget per aumenti di livello e per merito sono stati ritoccati in alto e che ci saranno anche degli Awards a compensare il decremento del budget per i bonus. Inoltre, verrà attivato un canale di e-learning gratuito fornito da IBM e verrà mantenuto un buon livello di formazione, soprattutto per chi cambierà attività.
Negli ultimi due anni non ci sono state assunzioni tranne quelle “obbligatorie” e ci sono state invece molte uscite volontarie che rischiano di indebolirci.
L’azienda è convinta che già dal 2024 potrà esserci un rilancio, così come è convinta che Unicredit non potrà replicare in casa tutto quello che sta facendo V-TServices, per cui non c’è niente da temere relativamente al futuro dei lavoratori e delle lavoratrici, ma per quanto ci riguarda l’unico modo per garantire il futuro di tutti è il rientro in Unicredit e per questo è fondamentale il supporto e il raccordo con il sindacato nazionale, affinché rimanga sempre aperto un canale di confronto e dialogo con la banca. Riteniamo che lo stato di agitazione debba rimanere permanente al fine di affiancare anche con lo sciopero, se fosse necessario, le iniziative delle segreterie nazionali.
Ora è fondamentale avere fiducia nella capacità di rappresentanza e di tutela del Sindacato e rimanere uniti. Stiamo facendo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per acquisire un risultato che sarebbe straordinario e che riguarderebbe tutte le lavoratrici e i lavoratori, non solo gli ex Unicredit.
27/6/2023
Le RSA di V-TServices FABI FISAC/CGIL UILCA/UIL