Nei giorni 22, 23 e 24 giugno a Siena, presso il Four Points Hotel, si è svolta la XII Assemblea Costitutiva Centrale della Fisac Cgil della Banca e del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, alla presenza di circa 130 delegati provenienti da tutte le realtà della Banca e del Gruppo MPS.
Attraverso gli interventi delle delegate e dei delegati è stato possibile sviluppare un’approfondita riflessione sulla situazione del settore del credito, sulla fase di rinnovo del contratto collettivo nazionale e sul Gruppo MPS in particolare, arricchita anche dal contributo portato dai molti ospiti presenti, dalla segretaria nazionale con delega Chiara Canton e dalla Segretaria Generale della Fisac Cgil Nazionale Susy Esposito.
Al termine dei lavori, l’Assemblea Costitutiva Centrale ha eletto i nuovi organismi dirigenti ed ha confermato Federico Di Marcello nel ruolo di Segretario della Banca Monte dei Paschi e Stefano Carli nel ruolo di Segretario del Gruppo Monte dei Paschi.
Stefano Carli e Federico Di Marcello saranno affiancati dalla neo eletta segreteria composta da Paolo Campione, Roberta Cuozzo, Giacomo Forni, Alessandra Galuzzi, Francesca Gramigni, Epifanio Mastrosimone, Luigi Pizzuto, Sabina Porcelluzzi, Sonia Ragno, Giorgio Rossetti.
Alla presidenza dei direttivi sono stati eletti Maria Ruggeri e Maurizio Miggiano.
Sin da lunedì la nuova segreteria sarà impegnata nel confronto con l’azienda su tematiche che sono già sul tavolo di trattativa quali, ad esempio, assunzioni, sviluppo professionale e premio aziendale, per dare risposta alle legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori di Mps. Il nuovo gruppo dirigente dovrà affrontare gli scenari futuri ancora da definire, forte degli importanti capisaldi contenuti nella linea politica del documento conclusivo votato all’unanimità dall’Assemblea a partire dalla difesa del perimetro aziendale e dall’avvio di una nuova fase rivendicativa che porti alle lavoratrici e ai lavoratori del Gruppo e della Banca Monte dei Paschi il giusto riconoscimento.
DOCUMENTO POLITICO CONCLUSIVO
DOCUMENTO POLITICO CONCLUSIVO
XII ASSEMBLEA COSTITUTIVA CENTRALE FISAC CGIL
BANCA E GRUPPO MONTE DEI PASCHI DI SIENA
22 23 24 giugno 2023
Le Delegate e i Delegati presenti alla XII Assemblea Costitutiva Centrale della FISAC Cgil della Banca e del Gruppo Mps approvano il documento preparatorio, la relazione del Segretario Generale uscente della FISAC MPS Stefano Carli e assumono gli interventi intercorsi nel dibattito e le conclusioni della Segretaria Generale Fisac Cgil Nazionale Susy Esposito.
Gli anni che ci separano dall’ultima assemblea costitutiva centrale del 2018 sono stati anni densi di avvenimenti di portata mondiale con conseguenze economiche e sociali profondissime.
La pandemia arrivata nel nostro Paese all’inizio del 2020 ha sconvolto il mondo intero, provocando oltre alla morte di milioni di persone, una vera e propria catastrofe in termini economici e sociali. Lungi dall’avere avuto effetti destabilizzanti dell’impianto neoliberista dell’economia mondiale, ha riconfermato principi e ideologia dominante di un sistema sempre più orientato allo sfruttamento delle risorse del pianeta, delle popolazioni più deboli in favore di capitale, profitti e rendite finanziarie.
L’invasione dell’Ucraina ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa. Dopo oltre un anno dall’avvio del conflitto l’Europa che avrebbe dovuto giocare un ruolo forte nella mediazione diplomatica non ha saputo dare altre risposte se non quella delle armi. Crediamo che sia necessario l’immediato cessate il fuoco e l’apertura di un reale negoziato diplomatico.
Le crisi profonde attraversate e non ancora concluse degli ultimi anni avrebbero dovuto avere risposte di discontinuità che rimettessero al centro delle scelte politiche la cura, l’ambiente, il lavoro come elementi strategici di rilancio economico dei Paesi con un forte impegno e coordinamento pubblico e limitando la deriva privatistica. Si è invece assistito alla restaurazione del vecchio modello di sviluppo così come è successo al modello di banche e di finanza ancora una volta sempre più orientato a retribuire capitale e alimentare la speculazione piuttosto che mettersi al servizio dell’economia reale.
Il settore vive da tempo processi di riorganizzazione profondi, dalla digitalizzazione, alla fuoriuscita di personale dipendente senza un adeguato turnover, all’abbandono dei territori con la chiusura di filiali e presidi. A questo proposito è fondamentale porre la massima attenzione nel confronto con le aziende nelle procedure di chiusura filiali al fine di mitigare le ricadute sul personale che si potrebbe trovare ricollocato a distanze sempre più insostenibili.
La fase di rinnovo del contratto collettivo nazionale è determinante per quanto si riverbererà in tutte le aziende del settore a partire dalla nostra: la piattaforma presentata alle lavoratrici e ai lavoratori ha un carattere di forte rivendicazione politica, di rafforzamento dell’area contrattuale e del ruolo del sindacato nei processi di cambiamento in atto. È necessario quindi porre la massima attenzione al ricorso al contratto di rete e alle delocalizzazioni di appalti che riguardano attività della banca, appalti che minano la tenuta dell’area contrattuale e rischiano di generare ricadute pesanti sui livelli occupazionali.
Nel contesto politico attuale, il ruolo del Ccnl diviene ancora più forte, in quanto rappresenta un istituto in grado di unificare le condizioni economiche e di lavoro su tutto il territorio, costituendo un argine agli attacchi portati avanti dal progetto di autonomia differenziata alla coesione sociale ed economica e alle unicità dei diritti e delle tutele per tutte e tutti.
Il Gruppo Monte dei Paschi ha attraversato questi anni con la maggioranza del capitale in mano allo Stato, con commitments che rendevano la riuscita del piano industriale impossibile data la necessità di fare gli stessi risultati con personale e filiali ridotti pesantemente. Con l’ipotesi di operazione Unicredit il rischio era quello di affrontare un’uscita scomposta dal capitale della Banca da parte dello Stato e andare incontro a un vero e proprio smembramento del Gruppo. La FISAC Cgil della Banca e del Gruppo MPS ha risposto, unitariamente con gli altri sindacati aziendali, con l’appoggio della Fisac Nazionale e della Confederazione, in maniera netta all’ipotesi dello “spezzatino”, con una mobilitazione e uno sciopero unici nel settore in cui le sono state portate con forza le rivendicazioni di un confronto con il governo sul destino di 20mila dipendenti Mps. Su questa posizione, se servirà, la Fisac Cgil sarà pronta a difendere in ogni ambito qualsiasi tipo di attacco all’integrità del perimetro del Gruppo. E’ infatti convinzione non solo del sindacato aziendale ma di tutti i livelli della Fisac e della CGIL che l’integrità di una banca nazionale significhi mantenimento di livelli occupazionali, garanzia del servizio bancario e presidio dell’economia reale.
L’uscita di oltre 4000 lavoratrici e lavoratori dal Gruppo MPS è stato per il mantenimento dei livelli di servizio, un vero e proprio trauma per coloro che sono rimasti nei luoghi di lavoro. La riorganizzazione che l’Azienda ha messo a terra senza il consenso dei sindacati ha di fatto costretto lavoratrici e lavoratori ad un lavoro improvvisato, all’assunzione di responsabilità ben oltre al dovuto, a carichi di lavoro insostenibili, all’esposizione a rischi operativi inaccettabili. I percorsi di riqualificazione e formazione sono stati nella maggioranza dei casi approntati in maniera parziale ed inefficacie, gli affiancamenti spesso non effettuati. La formazione è un cardine fondamentale su cui si basa la valorizzazione della professionalità di lavoratrici e lavoratori: è per questo imprescindibile riportare l’azienda a una corretta attenzione verso un reale utilizzo delle garanzie previste dal tempo protetto, assicurando, anche attraverso il presidio del confronto sindacale periferico, adeguati percorsi di formazione continua e affiancamento per ogni caso di nuove immissioni in ruolo e per assciurare il mantenimento e la crescita delle competenze professionali delle e dei dipendenti.
Le condizioni di lavoro nelle strutture centrali sono altrettanto insostenibili con uffici ridotti all’osso e che non riescono a dare alla rete filiali il giusto supporto e le risposte necessarie. La Fisac MPS ritiene necessario far passare un messaggio di unità e solidarietà fra i colleghi che tenga insieme la totalità delle lavoratrici e dei lavoratori, siano essi appartenenti alle strutture centrali che periferiche. E’ necessario porre la massima attenzione alle pressioni commerciali che compromettono il clima aziendale aumentando i livelli di stress e ansia nelle lavoratrici e nei lavoratori. In questo senso ricopre un ruolo fondamentale il rafforzamento del diritto alla disconnessione. È necessario continuare il lavoro svolto dagli RLS in materia di rilevazione SLC e attuazione delle misure di mitigazione: è importante valorizzare questo metodo di confronto negoziale che è in grado di migliorare sostanzialmente le condizioni di vita nei nostri luoghi di lavoro.
La Fisac MPS ha in questi anni portato avanti un importante lavoro di ricomposizione negoziale e di riacquisizione di quanto sottratto nella nostra contrattazione di secondo livello in nome di un non ben definito e mai raggiunto per questa via, rilancio aziendale. Grazie ad un incessante lavoro unitario abbiamo ottenuto il totale recupero di salario diretto e indiretto e la cancellazione delle deroghe al contratto nazionale che ci portavamo dietro dal 2012.
Alla luce di quanto fatto fino ad ora, dato il miglioramento delle condizioni e del posizionamento del Gruppo in termini economici, è necessario ripartire con un’azione negoziale acquisitiva, superando il recupero degli istituti contrattuali persi negli anni. E’ necessario che le lavoratrici e i lavoratori del gruppo si vedano riconosciuti sacrificio e attaccamento in termini sia economici che di inquadramenti. Non è più rimandabile un piano di assunzioni che vada a ristabilire livelli ottimali di organici nelle strutture per rispondere ai bisogni della clientela e per lavorare in un clima aziendale accettabile. Diviene altresì prioritario un investimento in tecnologia e rinnovamento dei processi e delle procedure aziendali, valorizzando le competenze presenti in azienda, tali da facilitare lo svolgimento delle attività quotidiane delle lavoratrici e dei lavoratori e portare gli standard aziendali a livelli sostenibili.
Nell’ultimo anno numerose RSA sono uscite per effetto del Fondo e tante nuove compagne e compagni sono entrati nel ruolo: è necessario da parte di ogni struttura porre la massima attenzione e dare tutto il sostegno necessario, a partire dalla formazione delle compagne e dei compagni, garantendo un adeguato ricambio generazionale nelle strutture di rappresentanza sindacale. La continuità delle rappresentanze è fondamentale per dare alle lavoratrici e ai lavoratori il sostegno e il seguimento del quale hanno bisogno e per presidiare al meglio i luoghi di lavoro. È fondamentale in tal senso potenziare il ruolo delle RSA, tanto nella capacità negoziale con le strutture aziendali periferiche, quanto nel continuo confronto e collaborazione tra organi di coordinamento e RSA, potenziando sia la capacità di verifica e controllo del rispetto degli accordi aziendali, che la segnalazione di nuove esigenze di negoziazione a livello centrale.
Queste sono le grandi priorità in grado di restituire il giusto valore alle RSA e allo stesso tempo di rappresentare un terminale forte nella catena di trasmissione che dai lavoratori giunga sul tavolo aziendale, stimolando partecipazione e proselitismo in una platea di lavoratrici e lavoratori messa duramente alla prova, che oggi più che mai hanno bisogno di quella voce forte e autorevole che la Fisac Cgil del Monte dei Paschi di Siena continuerà a rappresentare nel confronto con le altre organizzazioni sindacali, con l’azienda e con le istituzioni.
(APPROVATO ALL’UNANIMITA’ DELL’ASSEMBLEA)
ORDINE DEL GIORNO
O.D.G. FRUENDO XII Assemblea Costitutiva FISAC/CGIL Coordinamento MPS
La vicenda di Fruendo è nota nella FISAC CGIL del Monte dei Paschi che l’ha seguita con determinazione fin dalle origini.
Riassumendo brevemente sin dal 2013 la FISAC MPS si è battuta, soprattutto con la mancata firma dell’accodo separato del 21 dicembre 2013, contro l’ipotesi di esternalizzazione delle attività e dei dipendenti della cosiddetta “Divisione Attività Amministrative Contabili Ausiliarie (DAACA)” in un’azienda costituita da Accenture e Bassilichi esclusivamente per lavorare la commessa del Monte dei Paschi e denominata Fruendo SRL. Esternalizzazione effettuata, come sancito dalla Corte di Cassazione, cedendo un ramo d’azienda costituito ad hoc e di conseguenza violando quanto previsto dal codice civile in tema di cessione di ramo di azienda per ciò che riguarda la pre-esistenza dello stesso rispetto al progetto di cessione.
Questa scelta ha portato circa 700 dipendenti esternalizzati (su circa 1100) a far causa all’azienda per chiedere la nullità dell’esternalizzazione. Gli esiti delle cause sono stati nella totalità favorevoli ai lavoratori ed alle lavoratrici costringendo l’azienda, a far tempo dal 1 aprile 2020, a riportare tutti i ricorrenti all’interno di Banca Monte dei Paschi.
Questa decisione, che ha senza dubbio rappresentato una vittoria dei lavoratori e della FISAC del Monte dei Paschi che ha da sempre affiancato e sostenuto i lavoratori e le lavoratrici in tutta la vicenda legale, non ha tuttavia sanato nei fatti la situazione.
Le Lavoratrici ed i Lavoratori, difatti, pur essendo stati re-internalizzati in Monte Paschi, non sono mai rientrati in banca essendo prima distaccati di sei mesi in sei mesi fino alla fine del mese di settembre 2021, e poi nuovamente distaccati per ulteriori 10 anni, di fatto fino alla fine della commessa di Monte Paschi in Fruendo.
Anche in questo caso, Monte Paschi e Fruendo hanno utilizzato uno strumento normativo esistente ma mai sperimentato all’interno del settore, il “Contratto di Rete” previsto dall’art.3 del D.L. 5/2009. Tale forma di associazione tra imprese consente alle aziende partecipanti, tra le altre cose, il distacco di personale presso una delle società partecipanti senza il consenso delle Lavoratrici e dei Lavoratori ed aggira alcune previsioni normative contemplate nel caso del semplice distacco obbligatorio in tema di durata del distacco, lavorazioni, ecc..
In sostanza quindi, pur essendo rientrati formalmente in Monte Paschi, la situazione dei lavoratori e delle lavoratrici distaccate in Fruendo è paradossalmente peggiorata visto che sono entrati in un regime normativo nebuloso che ne fa dei “figli di un dio minore” nei confronti dei quali le società appartenenti al “Contratto di Rete” si palleggiano le responsabilità, finendo di volta in volta per erogare il trattamento più penalizzante tra quelli previsti dalle aziende stesse per il proprio personale, come abbiamo avuto modo di sperimentare anche per quanto ha riguardato l’applicazione dei protocolli di sicurezza nel corso dell’emergenza pandemica.
Va evidenziato come esempio di questa situazione il fatto che nel novembre del 2022 BMPS ha emanato una normativa in merito alla gestione dei distaccati Fruendo (D 02720 del 28/11/2022) denominato “Regole in materia di gestione del distacco dei Dipendenti MPS presso FRUENDO”. Tale documento, che per certi versi era atteso da tutti i distaccati per avere un quadro di riferimento certo, è privo di contenuto e vi è indicato unicamente un link che rimanda agli aspetti di dettaglio che tuttavia non è consultabile dai dipendenti distaccati ma solo dalla funzione Risorse Umane della banca che gestisce i distaccati stessi. Contestualmente siamo venuti a conoscenza del fatto che le Risorse Umane di Fruendo stiano gestendo i distaccati BMPS direttamente sugli applicativi Banca, a conferma del fatto che il rientro in Banca è stato unicamente formale ma che da un punto di vista sostanziale i distaccati sono di fatto considerati dalla Banca lavoratori di Fruendo a tutti gli effetti.
Nel corso di questi 9 anni e mezzo i dipendenti Monte Paschi esternalizzati prima e distaccati poi in Fruendo si sono ridotti da circa 700 a meno di 200, per la quasi totalità in seguito alle adesioni agli esodi volontari avvenuti all’interno della banca nel corso degli anni. Una riduzione analoga si è verificata anche per i dipendenti diretti Fruendo per cui oggi Fruendo stessa ha circa 400 dipendenti. Per far fronte alla diminuzione di manodopera la società ha fatto fino ad oggi ricorso quasi esclusivamente a lavoratori interinali, molto spesso con tipologie di contratto non bancario pur svolgendo lavorazioni all’interno del perimetro dell’area contrattuale. A titolo di esempio alcuni lavoratori interinali che operano nel settore delle garanzie attive sulla piazza di Roma ci hanno riferito di avere il contratto dei “Foto Laboratori Conto Terzi”.
Inoltre sono state utilizzate circa 120 risorse provenienti da Base digitale (ex Bassilichi) con un contratto che è scaduto a inizio 2023.
In concomitanza con la scadenza del contratto Accenture, divenuta ora azionista di maggioranza di Fruendo dopo l’uscita di Bassilichi, ha comunicato alla Banca l’intenzione di re-internalizzare le attività seguite da Base Digitale comunicando poi il 14 marzo alle Segreterie di Coordinamento di Fruendo, come riportato dal volantino unitario del 20 marzo 2023, l’intenzione di spostare parte delle attività di Banca Monte Paschi eseguite da Fruendo, presso il proprio Delivery Center di Chennai (India).
In particolare, l’Azienda ha comunicato di voler spostare parte delle seguenti attività:
Anticipi fatture – Estinzione conti – Ciclo passivo – Bonifici – Indagini e successioni –Leasing e Factoring – Mutui – Portabilità – Carte – Contenzioso – Garanzie.
Come si può vedere dall’elenco quasi tutte queste attività rientrano pienamente nel perimetro dell’area contrattuale.
È superfluo sottolineare la gravità dell’eventuale concretizzazione della volontà espressa, sia in termini di attacco all’area contrattuale, sia in termini di attacco all’occupazione nel Paese, sia in termini di potenziali disservizi ai colleghi di BMPS ed alla clientela; per non tacere poi dei potenziali problemi derivanti dal trattamento della privacy e dei dati sensibili riferibili alle operazioni oggetto della delocalizzazione, avendo l’India normative in materia meno stringenti rispetto a quanto previsto nei Paesi UE.
Allo stato delle nostre conoscenze, dalle informazioni ricavate dai colleghi in modo informale non avendo Banca Monte dei Paschi di Siena fornito alcuna informativa in merito, sappiamo che il processo di trasferimento si è concluso per lavorazioni presenti su Mantova (Anticipi Fatture), è in corso attraverso attività di affiancamento partite ad aprile per le lavorazioni di Siena (Mutui, contenzioso e Condomini) e per parte di quelle presenti a Firenze (Successioni BMPS e WIDIBA), mentre sono in corso attività di Analisi per le attività presenti a Roma (Garanzie, Tasse e Utenze).
Come risulta evidente da queste informazioni, siamo già al di là delle semplici intenzioni ed il processo di delocalizzazione è già pienamente operativo.
Riteniamo che tale iniziativa vada combattuta da parte della Fisac del Monte dei Paschi, insieme alla Fisac Nazionale ed a tutta la CGIL, perché i rischi che una delocalizzazione con queste caratteristiche, che rappresenta un precedente unico nel suo genere per tutta la categoria, impatteranno sulla tenuta dell’Area Contrattuale, sul futuro dei distaccati Monte Paschi, sulle prospettive future delle lavoratrici e dei lavoratori bancari attualmente esternalizzati e su quelli che in futuro lo saranno.
Pertanto il Sindacato si impegna a combattere queste iniziative in tutte le sedi competenti sia a livello aziendale che di settore al fine di difendere l’area contrattuale da sempre sotto attacco da parte datoriale, i livelli occupazionali e la qualità dei servizi offerti alla clientela.
(ASSUNTO DALLA COMMISSIONE POLITICA DELLA XII ASSEMBLEA COSTITUTIVA CENTRALE DI BANCA E GRUPPO MPS)