BASTA RIUNIONI! (della serie LASCIATECI LAVORARE…)
In attesa dell’ampliamento del perimetro di filiali coinvolte nel progetto 4×9, constatiamo (ma lo sapevamo già!) che nell’area di Vicenza i colleghi godono già di una prestazione lavorativa ridotta, grazie all’escalation delle continue riunioni a cui sono assoggettati da qualche mese a questa parte, indotte con una frequenza e quantità che mettono in seria difficoltà i gestori nella programmazione e gestione del lavoro quotidiano.
Minuti alla mano, facendo i conti nell’agenda di un gestore, mediamente il monte ore imposto a settimana per queste attività sono superiori alle 7 ore e mezza, il che corrisponde a più di una giornata lavorativa.
E’ condivisibile l’utilità del tempo speso per un accrescimento valoriale in termini di informazioni e spunti adatti al contesto lavorativo, ma ciò che i colleghi sottolineano e lamentano è la ridondanza e la continua riproposizione di incontri in cui vengono ribadite le solite manfrine a somma zero. Situazioni che creano un forte senso di inadeguatezza, poiché la ripetizione di cose già dette e ridette crea frustrazione e svuota di ogni significato il senso che dovrebbe avere una riunione di lavoro, trasformando l’evento in un rito sociale dalle dinamiche psicologiche contorte e a volte grottesche.
Se da una parte c’è chi fa di questo il suo lavoro, dall’altra invece vi sono colleghi che devono sorbirsi flussi di coscienza di joyciana memoria a cui poi devono aggiungere tutta l’attività quotidiana che oramai soffoca lo spirito volitivo dei dipendenti Intesa Sanpaolo.
Ogni settimana vengono imposti briefing mattutini, riunioni di filiale, di area, di segmento, di prodotto, riunioni con specialista, affiancamenti individuali per la programmazione dell’agenda…e l’insoddisfazione nelle filiali è sempre più tangibile.
Come se non bastasse, il nervosismo dei gestori aumenta ulteriormente quando si aggiungono “riunioni urgenti”, indette dall’oggi al domani. Eventi che vanno a modificare pesantemente la programmazione degli appuntamenti, creando in primis disagio ai clienti e successivamente ai colleghi, che a quel punto sono costretti a giocare a puzzle con le agende per recuperare gli appuntamenti persi.
Il colmo per i gestori poi è quando si sentono ribadire che i risultati commerciali non sono in linea con le previsioni… quando invece il loro tempo viene “rubato” dagli stessi che chiedono i risultati!
Sicuramente non spetta a noi dare indicazioni su come ognuno debba svolgere le proprie mansioni, ma per non ritrovarsi in un contesto fantozziano forse qualcuno dovrebbe sviluppare maggiormente il senso della misura e soprattutto il buon senso in generale!
Buon senso che a maggior ragione viene meno quando le riunioni vengono protratte oltre l’orario di lavoro e/o, peggio del peggio, durante la pausa pranzo! E non importa che i “beneficiari” siano per lo più quadri direttivi…quando il modus operandi diventa sistematico allora non c’è inquadramento che tenga: si chiede e si pretende invece il rispetto del tempo libero, rispetto che deve essere garantito a tutti, considerando oltretutto il diritto alla disconnessione sancito dal recente accordo sulla nuova organizzazione del lavoro sottoscritto lo scorso maggio!
I coordinatori territoriali e le RSA area VICENZA
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA UNISIN