In data 15 novembre 2017, le OO.SS. e l’Azienda hanno sottoscritto un accordo sul tema delle “Politiche Commerciali di Gruppo”, uno dei primi del settore.
Al punto 3 del testo, l’Azienda si impegna a diffondere le previsioni contenute nell’accordo nonchè ad illustrarne i contenuti alle componenti manageriali delle strutture commerciali del Gruppo, con la promessa di avviare ulteriori iniziative di informazione e comunicazione, anche al fine di promuovere ulteriormente il benessere aziendale.
Qualcosa deve essere andato storto perché a distanza di oltre 5 anni sembra che i contenuti dell’accordo siano quasi del tutto sconosciuti, nonostante l’evidente richiamo e sensibilizzazione aziendale inviata alla Rete già nel 2021 dal Dottor Bottazzoli.
Lo dimostrano le numerose segnalazioni inoltrate dalla Commissione bilaterale (oltre 100), istituita proprio con quell’accordo.
Anche la nostra D.R. non ne è esente e lo dimostrano le numerose e fantasiose iniziative che ogni giorno vengono messe in campo per fare pressioni improprie e per far sentire inadeguati le lavoratrici ed i lavoratori.
Iniziative e comportamenti che più che favorire il benessere aziendale portano inevitabilmente ad ottenere l’effetto contrario e a favorire situazioni di stress ed ansia.
Ultima in ordine di tempo e partorita da un vero colpo di genio, è il controllo a campione delle agende dei gestori.
In pratica il malcapitato che viene sorteggiato è chiamato più volte durante la giornata per sapere quanti appuntamenti ha, quali sono le previsioni di vendita, quali vendite ha effettuato e a fine giornata deve produrre un resoconto dettagliato di quanto collocato.
E per completare il quadro “dall’alto” qualcuno minaccia anche la possibilità di contattare telefonicamente i clienti presenti in agenda….
Occorre specificare che, fissare degli appuntamenti, nel rispetto della pianificazione commerciale richiesta, non è garanzia di vendita e non deve essere interpretata come tale, il cliente ha l’ultima parola ed il gestore usa la sua professionalità, ed i nostri ne hanno da vendere, per dare consulenza e consigliare, non di certo per costringere il cliente a firmare.
Pretendere che venga garantito il risultato finale è la peggior forma di pressione commerciale che si possa applicare, una forma miope di mancanza di rispetto nei confronti di chi ogni giorno si fa in quattro per garantire all’azienda i risultati che raggiunge che, è bene sottolineare, non dipendono solo dalle scelte manageriali.
L’iniziativa in questione lede l’art.5 del suddetto accordo il quale sancisce che “le azioni di indirizzo e di attuazione delle metodologie commerciali, vengono svolte con forme e modi coerenti con i principi di rispetto della professionalità e dignità personale, evitando messaggi che possano risultare fuorvianti o vessatori”.
Sancisce inoltre che “la rilevazione dei dati commerciali è effettuata, di norma, sulla base di strumenti approntati centralmente dall’Azienda evitando abusi, eccessiva frequenza ed inutili ripetizioni”.
Ed infine “le riunioni di orientamento commerciale sono effettuate nel rispetto delle norme sulla prestazione lavorativa”.
Per questa ragione chiediamo al responsabile della D.R. di sospendere immediatamente l’iniziativa, riservandoci approfondimenti di ogni tipo per valutare se tale pratica rientra nella fattispecie del controllo a distanza delle lavoratrici e dei lavoratori e preannunciando già da ora che metteremo in campo ogni iniziativa atta a far cessare la pericolosa china che le pressioni commerciali stanno prendendo piede nella Direzione Regionale Lombardia, addebitando ogni responsabilità a chi le mette in atto anche se è stato costretto a farlo per il quieto vivere.
Ci aspettiamo una risposta forte da parte delle lavoratrici e dei lavoratori che devono far sentire la loro voce per far rispettare i loro diritti contenuti negli accordi firmati dall’azienda, unendosi alla denuncia delle OO.SS. tenendole informate e sostenendole nelle iniziative che verranno messe in campo.
LE RSA FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL- UILCA E UNISIN DELLA DR LOMBARDIA