Abbiamo visto nelle precedenti comunicazioni come il nuovo Provvedimento dell’Unità di Informazione Finanziaria dia un nuovo impulso alle Segnalazioni di Operazioni Sospette. Data l’importanza di questa novità in ambito antiriciclaggio, in questa prima parte descriviamo i nuovi Indici di anomalia, con riferimento anche al percorso normativo europeo. Nella prossima comunicazione vedremo la situazione attuale.
Con il nuovo Provvedimento di Maggio23 dell’Unità di Informazione Finanziaria presso la Banca d’Italia sono stati emanati i nuovi Indicatori di anomalia, consolidando in un unico Documento legislativo tutti gli Indicatori per selezionare le operazioni sospettate di essere fonte di riciclaggio e, dunque, essere soggette ad invio di Segnalazione all’Uif stessa.
Precedentemente vi erano molteplici Provvedimenti parziali destinati a determinati Soggetti: Intermediari, Professionisti, Revisori, Operatori non finanziari. Erano rivolti ad operazioni specifiche come, per es., trust, leasing, giochi, Imprese in crisi ed esauriranno il loro effetti con il Primo gennaio 2024, sostituiti dai nuovi Indicatori.
Sono 34 i nuovi Indicatori e contengono sub-indici di anomalia e rappresentano degli esempi di Operazioni sospette; si rivolgono ad Intermediari bancari/finanziari,altri Operatori finanziari, a Professionisti, ad Operatori non finanziari, a Prestatori di servizi di giochi ed a Soggetti operanti nella gestione di strumenti finanziari ed, infine, ad Operatori compro oro.
Negli Indici di anomalia troviamo:
- Operazioni ripetute, frazionate in modalità artificiosa con un importo complessivo rilevante.
- Operazioni compiute a mezzo strumenti non usuali (contanti, valuta estera, oro, gioielli, cripto-assets).
- Operazioni riguardanti Polizze assicurative Ramo Vita.
- Operazioni con Strutture societarie.
- Operazioni in cripto-assets.
Ricordiamo, infine, che gli Indici di rischio e gli Schemi di anomalia ritengono le attività di private banking ad alto rischio, con molti strumenti utilizzati sospetti di riciclaggio.
Vogliamo qui ricordare che la disciplina antiriciclaggio si è, storicamente, affermata nella prima decina degli anni 2000. In quei tempi vi era una forte propensione al mantenimento del segreto bancario, non vi erano ancora gli scambi di informazione e quelli automatici erano ancora in divenire. Moltissime disponibilità finanziarie che derivavano da reati fiscali erano nascoste all’estero nei cosiddetti paradisi fiscali (comprendenti anche Strutture societarie, trust, e fiduciarie con lo scopo di celare la titolarità effettiva). In quel contesto gli Organismi europei decisero di introdurre la Disciplina antiriciclaggio al fine di porre quelle Strutture in un ambito di sospetto di riciclaggio.