I Negozi giuridici predisposti dai Professionisti giuridico-contabili entrano nel mirino della Guardia di Finanza negli accertamenti ispettivi pianificati per il 2023. La bassa propensione della Categoria a compiere le Comunicazioni antiriciclaggio (5.667 su 155.426 anno 2022) hanno innescato un alert.
Gli indizi si riscontrano nei report antiriciclaggio: quando vi sono determinati contesti storici, caratterizzati da forti iniezioni di denaro pubblico a sostegno del tessuto produttivo, il fisiologico aumento di Atti giuridici per operazioni societarie e fiscali nasconde spesso una quota grigia di operazioni illegali. E’ soprattutto nel periodo Covid che il fenomeno ha assunto una notevole portata: nel periodo marzo/ novembre 2020 sono stati registrati 14mila atti di compravendita di quote societarie compiuti con l’ausilio dei Professionisti, per un ammontare complessivo di 22mld di euro
Tale operatività giuridico-contabile è stata registrata anche in occasione del varo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con gli stanziamenti complessivi per 220 mld, e con i bonus edilizi.
Sulla base di questi presupposti, legati in particolar modo al Pnrr, la Guardia di Finanza per l’anno 2023 istituisce un’adeguata presenza ispettiva da svolgere sui Professionisti giuridico-contabili e su tutti i Professionisti obbligati alle comunicazioni antiriciclaggio: Avvocati, Commercialisti, Notai, Contabili ed Esperti giuridico-contabili.)
Secondo l’Unità di informazione finanziaria, l’Ente antiriciclaggio di Bankitalia, i dati in tabella sono: rispetto al totale delle Sos inviate nel 2022 i Professionisti ne hanno inviate 5.667, con 5.305 provenienti dai Notai. Il resto di quella quota è distribuito tra Commercialisti, Esperti contabili e Consulenti del lavoro (166), Studi associati, Interprofessionali e tra Avvocati (44) e singoli Avvocati (33). Inoltre l’Uif, di recente, ha emesso una nuova forma di feedback sul contenuto delle Comunicazioni, con lo scopo di indurre i Soggetti obbligati a fornire informazioni più dettagliate, favorendo così una cultura antiriciclaggio.