Alla vigilia del 25 aprile, la nostra proposta di lettura è un articolo di Marilena Delli Umuhoza, scrittrice, fotografa, regista italiana di origine ruandese, figura di riferimento dell’impegno antirazzista. Questo articolo, pubblicato sul numero 17 di Vanity Fair in edicola fino al 25 aprile, è dedicato agli eroi invisibili della “resistenza nera”, le donne e gli uomini di colore che si unirono alle brigate partigiane per liberare l’Italia dalla dittatura fascista.
È una delle tante storie dimenticate della Resistenza, che vogliamo recuperare alla memoria storica, per riconoscere tutti quegli atti di eroismo e di valore che hanno portato alla liberazione, come vittoria collettiva e popolare.
Il nostro pensiero va in particolare alle due donne di questa storia, Menen Abegasc e Moulurchè Becchelè, tradotte negli anni ’40 da Addis Abeba a Napoli per la Mostra delle Terre d’Oltremare, la cui attrattiva principale era costituita dagli zoo umani. In questo contesto di privazioni e umiliazioni, le due donne erano destinate a soddisfare i bisogni sessuali degli africani assoldati nell’esercito coloniale. Si ribellarono inutilmente a questa condizione a cui dovettero soggiacere a lungo, anche sotto le bombe, allo scoppio della guerra, finché non furono trasferite in un campo di prigionia nelle Marche. Qui i loro destini si incrociarono con la brigata partigiana di Mario del Monte San Vicino, composta da etnie, lingue e religioni diverse. Menen Abegasc insieme a un’altra donna, forse la stessa Moulurchè Becchelè, si unì alla brigata nel ’44 e partecipò attivamente alla Resistenza. Soltanto alla fine della 2° guerra mondiale riuscì a rientrare, sana e salva, in Etiopia.
” Di lei non ci è rimasta nessuna foto, nessuna targa, né un monumento. Eppure, se oggi l’Italia è sopravvissuta agli orrori del fascismo e del nazismo, lo dobbiamo anche e soprattutto a donne straordinarie come lei”.
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