A partire da quest’anno, è previsto un incremento del 50% dell’assegno unico nel primo anno di vita del figlio. Ma non basta. L’aumento è esteso fino al terzo anno di età compiuti (e con età pari o superiore a un anno) per le famiglie con almeno 3 figli e reddito Isee fino a 40mila euro. Attualmente per ciascun figlio minorenne è prevista la corresponsione di un assegno di 175 euro mensili, che spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro, e si riduce gradualmente per i redditi più alti fino a raggiungere un valore pari a 50 euro per Isee pari o superiore a 40.000 euro (o in mancanza di ISEE).
Per ciascun minore, fino a primo anno di vita, è previsto un aumento degli importi spettanti che va, sulla base degli importi 2022, da 87,5 euro al mese nel caso di Isee inferiori a 15 mila euro a 25 euro al mese nel caso di Isee uguali o superiori a 40mila euro. Secondo quanto disposto, tale incremento verrebbe riconosciuto fino ai 3 anni compiuti, ma solo a partire dal terzo figlio in poi e per valori Isee fino a 40.000 euro: negli altri casi non sarà essere mantenuto ma si bloccherebbe al compimento del quarto anno di età.
Diventa strutturale l’assegno unico di 175 euro al mese per tutti i figli a carico con disabilità, indipendentemente dall’età: tale importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro, mentre per livelli di Isee superiori, esso si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 50 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro. Per i redditi superiori ai 40.000 euro l’importo rimane costante.
La seconda importante novità prevista dalla legge di bilancio 2023 cambia la disciplina della domanda di assegno.
Originariamente era previsto che ciascun genitore, a febbraio di ogni anno, dovesse ripresentare la domanda. Invece, dal 2023 cambia tutto: per coloro che già ricevono l’assegno unico, la domanda verrà rinnovata d’ufficio da parte dell’INPS.
➡ Entro il 28 febbraio va presentata la Dichiarazione Sostitutiva Unica per il rinnovo dell’Isee, indispensabile per ricevere l’importo maggiorato
Chi non presenterà la domanda continuerà ad ricevere d’ufficio la prestazione da parte dell’Inps, ma solo con gli importi minimi. In sostanza, senza l’aggiornamento dell’Isee, si corre il rischio non solo di perdere gli incrementi previsti con la manovra economica ma anche di veder decurtare la cifra corrisposta fino ad oggi in base alla propria condizione. Potranno, invece, presentare una domanda ex novo coloro che non hanno mai fruito dell’Assegno unico e quanti avevano, prima del 28 febbraio 2023, trasmesso una richiesta che non è stata accolta o che non è più attiva.