UNA RIORGANIZZAZIONE SBAGLIATA
L’Azienda con la circolare del 4 aprile “Variazione di orario di apertura al pubblico” ha finalmente esplicitato tempistiche, tipologia, modalità delle attività che dovranno svolgersi in rete secondo la nuova articolazione oraria. Quello che doveva essere un alleggerimento dell’attività di sportello, cioè la riduzione stabile e uniforme sul territorio dell’orario di cassa dalle 8,20 alle 12,55 si trasforma in un pesante aggravio di carichi di lavoro, rischi operativi e di salute e sicurezza a carico di tutto il personale di rete. Risulta infatti che tutte le operazioni di movimentazione valori e contanti dovranno essere svolte a sportello aperto, compreso pericolose operazioni di carico/scarico bancomat, confezionamento di rimesse contanti, riscontro di versamenti di cassa continua e di apparecchiature self service. Decine, centinaia di migliaia di euro di contante verranno custodite e maneggiate fuori dai mezzi forti per periodi anche non brevi (si pensi al riscontro delle casse continue che secondo la normativa si dovrebbe svolgere fra un cliente e l’altro?) alla presenza, e in assenza di locali idonei, alla vista della clientela! Quanto tempo dovrà passare prima che la criminalità organizzata si accorga di questa clamorosa falla di sicurezza? Ci saranno INTERRUZIONI DEL SERVIZIO, con conseguenti RECLAMI da parte della clientela presente in filiale durante il carico/scarico bancomat, con buona pace del Trim Index e Sistema Incentivante. Nessun operatore potrà garantire la presenza in filiale di sola “clientela conosciuta” durante tali operazioni perché occorre prima prenotare – con largo anticipo – l’apertura di almeno due mezzi forti. Chi gestirà l’apertura a consenso delle porte in filiali da due/tre persone mentre due sono impegnate nel riscontro valori? Ma chi ha pensato questa riorganizzazione ci ha mai lavorato in filiale??? Noi pensiamo proprio di NO! E quel che è peggio è che tutte queste criticità sono state esposte dalle OO.SS. nel corso di ben 3 incontri.
L’Azienda non ha specificato come sarà garantita la mezz’ora contrattuale per le attività di chiusura cassa se alle 12,55 saranno ancora presenti persone in coda senza poter sforare nel pomeriggio, così come non è chiaro come sarà garantita l’uscita regolare alle 16,45 a tutti i gestori che alle 16,30 avessero ancora clienti a cui prestare consulenza.
Abbiamo manifestato la nostra preoccupazione per i gestori che sono oggetto di continue pressioni per fissare appuntamenti, cosa fra l’altro non corretta e già segnalata in commissione politiche commerciali, l’attività amministrativa non deve essere sminuita ma correttamente pianificata ed anche quella necessita di tempo e, se svolta frettolosamente, potrebbe portare errori che sfocerebbero in provvedimenti disciplinari.
Monitoreremo attentamente gli impatti di questa riorganizzazione sull’applicazione dell’accordo sulle ‘pause brevi’ in quanto riteniamo che questo sia un valido strumento di conciliazione vita-lavoro molto apprezzato dalle lavoratrici e dai lavoratori della rete.
Tutto questo potenziale disastro solo per risparmiare non più di 46 euro mensili lordi di mancata maggiorazione di indennità di per una platea di 1300 cassieri mal contati, cioè poco più di 700.000 euro annui, mentre 150 dirigenti si sono spartiti giusto un mese fa 10 mln di stock option!!!
La richiesta delle OO.SS. è stata esposta chiaramente all’azienda, siano garantite condizioni di salute e sicurezza nell’attività di sportello, carichi e rischi operativi adeguati, riconoscimento delle indennità di rischio maggiorate per adibizione di cassa superiore alle 6 ore, come attualmente riconosciute e mantenimento di tutte le pause brevi.
Milano, 7 aprile 2023
Coordinamenti Gruppo Banco BPM
FABI FIRST CISL FISAC/CGIL UILCA UNISIN