NELL’ATTESA DI FUTURI SVILUPPI DELLA NORMATIVA IN AMBITO ANTIRICICLAGGIO, RIPRENDIAMO IN ESAME, ORA, COME ESSA SI SVILUPPA ATTUALMENTE A LIVELLO INTERNAZIONALE, EUROPEO E NAZIONALE SECONDO L’ENUNCIAZIONE CHE NE FA L’UNITA’ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA (UIF). NELLA SECONDA PARTE ESAMINEREMO LA NORMATIVA EUROPEA.
La cornice normativa internazionale in materia di antiriciclaggio è costituita da un’articolazione di fonti rappresentata da standard internazionali, norme europee e convenzioni internazionali.
LE RACCOMANDAZIONI DEL GAFI
Gli International Standard on Combating Money Laundering and the Financing of Terrorism & Proliferation, elaborati dal Gafi, compendiati in 40 Raccomandazioni, rappresentano i principi fondamentali in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio che i Paesi sono chiamati a recepire nel contesto dei rispettivi Ordinamenti giuridici, amministrativi e finanziari.
Le Raccomandazioni, interamente riviste nel 2012 e regolarmente aggiornate, sono accompagnate da Note Interpretative e da un Glossario di definizioni che ne formano parte integrante. Le Raccomandazioni definiscono un quadro globale e coerente di misure per combattere il riciclaggio e tengono conto dell’esperienza maturata nell’applicazione degli standar nel corso degli anni, delle criticità riscontrate nelle valutazioni dei Sistemi antiriciclaggio nazionali e dell’evoluzione dei rischi. In particolare, nelle Raccomandazioni viene adottato un approccio basato sul rischio (risk-based approach): la considerazione del rischioforma infatti l’assetto regolamentare, l’azione delle Autorità e la compliance dei Soggetti obbligati.
Il fondamento di tale approccio è lo svolgimento di una accurata valutazione del rischio (risk assessment) nazionale su base periodica. Tra gli elementi degni di nota introdotti con la revisione del 2012 troviamo l’ampliamento dell’ambito dei reati-presupposto del riciclaggio, che include anche le violazioni fiscali, e l’affinamento degli obblighi preventivi di adeguata verifica della clientela, volto a chiarirne le modalità di adattamento alle caratteristiche del rischio e a rafforzarne l’intensità nei casi di maggiore esposizione.
Tra i temi fondamentali delle Raccomandazioni figura anche il ruolo delle Financial Intelligence Unit a livello nazionale e l’importanza dei meccanismi della collaborazione internazionale tra queste. Le regole, ispirate agli standard del Gruppo Egmont, ed alla definizione di Fiu elaborata in tale ambito, precisano alcuni aspetti dell’attività di analisi finanziaria e del perimetro delle informazioni finanziarie, amministrative ed investigative che devono essere disponibili. Viene previsto, tra l’altro, un obbligo generale per le Fiu di prestare la più ampia collaborazione possibile nei confronti delle controparti estere, limitando la possibilità di rifiuto a pochi casi tassativi. Vengono precisati i requisiti delle richieste e le modalità possibili per l’utilizzo delle informazioni scambiate, subordinando al previo consenso della controparte ogni eventuale uso ulteriore.
La cornice legislativa antiriciclaggio nel nostro Paese, è oggi rappresentata dal Dlgs. 21.11.07 n. 231, da ultimo modificato dal Dlgs 4.10.19 n. 125, e dalle relative disposizioni di attuazione emanate dal Ministro Economia e Finanze, dall’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia e dalle Autorità di vigilanza di settore, sulla base delle competenze indicate nella sezione Ordinamento italiano.
Le Fonti normative vigenti per l’osservanza degli obblighi previsti in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio sono indicate nella sezione Adempimenti degli operatori presenti nel Sito Ufficiale dell’Unità di Informazione Finanziaria stessa, distinte per tipologia di adempimento, mentre gli strumenti di ausilio nella rilevazione delle Operazioni sospette di riciclaggio si possono trovare alla sezione Indicatori e schemi di anomalia, di cui daremo indicazione nelle nostre comunicazioni.