Oggi 8 marzo pubblichiamo la testimonianza di Parisa Nazari, attivista e mediatrice interculturale, ospite del nostro congresso, per essere vicine e solidali con le donne iraniane che lottano per la libertà e la vita.
La CGIL – racconta Parisa – ci è stata sempre vicina e sempre è stata solidale con una lotta che ora è nota in tutto il mondo, ma che risale indietro nel tempo.
Parisa ricorda la protesta dell’8 marzo del 1979 quando le donne scesero in piazza contro le leggi islamiche, che privano le donne di ogni diritto, il diritto di mostrarsi, di testimoniare, di divorziare, di ottenere la custodia dei figli… All’epoca le donne furono lasciate sole, non ebbero al loro fianco gli uomini e nemmeno il sostegno delle altre donne. I diritti delle donne non erano la priorità.
In quell’epoca in Iran l’analfabetismo era molto diffuso, ma col tempo le giovani donne cominciano a puntare sulla propria istruzione. Così si consolida e amplifica la spaccatura tra una società civile progressista, giovane e istruita e una classe dirigente vecchia, arretrata e oscurantista.
Masha Amini, o meglio Jinà, con il suo nome curdo che significa vita, ha dato il via a una rivolta, che non può più essere fermata. Ora gli uomini sono a fianco delle donne contro leggi che le riconoscono solo nel ruolo di figlie, madri o mogli, senza un valore in sé e per se stesse.
Chiunque protesta oggi in Iran è accusato del reato di guerra contro dio e condannato a morte.
“Non siate indifferenti” è l’appello lanciato da Parisa, sosteneteci, mantenendo alta l’attenzione.
Le sue parole più che una richiesta di aiuto, ci sembrano un insegnamento impareggiabile per le donne di tutto il mondo.
Link al video di Parisa Nazari