Cattolica: progetto salute

Dal prossimo mese di marzo la liquidazione sinistri infortuni del gruppo verrà concentrata in Welion.

Nell’arco di meno di 2 anni abbiamo inizialmente assistito alla cessione di questa attività da Cattolica a Welion – nell’ambito degli accordi di partnership con Generali – poi al suo successivo rientro lo scorso anno, ed oggi un’altra volta al suo spostamento in Welion, con 90 colleghe/i, tra cui anche ex CS già in distacco in Generali Italia, che verranno pertanto distaccati/e in Welion.

In Welion sono peraltro già distaccate alcune colleghe per la liquidazione dei rimborsi della sanitaria.

Molte/i colleghe/i ci hanno contattato per conoscere quale contratto integrativo venga applicato in Welion.

Premesso che il lavoratore distaccato rimane dipendente dell’azienda distaccante e pertanto ne mantiene il trattamento economico, abbiamo verificato che ai colleghi di Welion non è ad oggi applicato il contratto integrativo Generali (eccezione fatta per orario di lavoro, trasferte e missioni, parte di previdenza e sanitaria).

All’epoca della costituzione di Welion nel 2017, l’azienda rappresentò alle organizzazioni sindacali una “presunta” eccezionalità dell’operazione e l’intenzione di investire in significativa occupazione giovanile stabile sui presupposti della quale ottenne una “deroga” all’applicazione del CIA che avrebbe dovuto terminare il 31.12.2021 ma che invece tuttora permane.

Dopo la repentina decurtazione di stipendio ai colleghi GBS ex CS (e in prospettiva della fusione anche ai colleghi Cattolica) ed il trasferimento della commessa dall’ex di.CA ad un’azienda che non applica ai lavoratori il CCNL Ania, oggi veniamo a contatto con un’altra realtà di gruppo che presenta un trattamento penalizzante.

La Fisac CGIL non crede che il mal comune sia mezzo gaudio.

L’unica salute alla quale tiene l’azienda sembra essere quella del proprio conto economico.

E’ questo il modello cui tende il gruppo? Mantenere e promuovere trattamenti differenziati sia all’interno che all’esterno del gruppo, e progressivamente trasferire attività lavorative e lavoratori al fine di dividerli?

L’insopportabile discriminazione attuata innanzitutto nei confronti dei colleghi GBS ex CS e la forzatura messa in atto sulla busta paga di gennaio quale mezzo di pressione per indurre il sindacato alla firma di un accordo iniquo non è quindi da considerarsi un evento isolato.

Una linea di politica industriale e di gestione del personale che non possiamo condividere.

E’ compito del Sindacato organizzare la risposta dei lavoratori ed ingaggiare l’azienda in modo da invertire questa deriva e costruire insieme una prospettiva in cui ognuno di noi si senta “valorizzato, incluso ed equipaggiato per affrontare il futuro al meglio” [dalla Generali People Strategy].

Milano, Roma, Verona, 27 febbraio 2023 RSA Fisac CGIL Cattolica ed ex CS

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