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Le scriventi Organizzazioni Sindacali si sono sempre relazionate con l’azienda responsabilmente, con pazienza, privilegiando il dialogo. Il confronto costruttivo improntato su una comunicazione franca e aperta al negoziato ha avuto sempre al centrol’interesse e la salvaguardia del lavoro e dei lavoratori BNL.
Quando il senso di responsabilità viene inteso come debolezza, quando il (nostro) buon senso incontra l’opportunismo (di una parte del management) non possiamo che dire: Ora, però, basta! In questi lunghi mesi abbiamo avanzato diverse richieste, ma la banca, evidentemente mal consigliata, ha deciso di respingerle tutte.
Aumento del buono pasto ad 8 €, limite defiscalizzato.
Relazioni industriali, dopo aver dato apertura al confronto e rassicurazioni nel mese di dicembre, si è poi sottratta al confronto in questi ultimi giorni.
Una tantum ai colleghi, come sostegno per far fronte all’erosione delle nostre retribuzioni causata dall’inflazione galoppante, oltre che come riconoscimento per l’enorme impegno profuso, che ha portato un aumento della produttività e della redditività della banca. Premio che pressoché tutte le aziende del settore hanno riconosciuto, ma che la BNL si ostina a negare.
Apertura di un tavolo negoziale sulle assunzioni: ad oggi, l’azienda continua a gestire le uscite con trattative one-to-one (con quello che comporta, ad es. la perdita delle condizioni riservate ai dipendenti per la Cassa Sanitaria), sottraendosi al confronto sugli organici e sulla necessità, ormai impellente, di fare assunzioni per dare respiro ai tanti colleghi – soprattutto in rete – ormai schiacciati dalla pressione produttiva e commerciale.
Confronto sul mondo dei canali remoti, anch’essi ormai sempre più subissati di richieste e vittime di un modello che non consente alle lavoratrici ed ai lavoratori di vivere un vita professionale serena; da un lato i canali direct, che risentono di processi raffazzonati che espongono i colleghi a continui rischi operativi; dall’altro
il CSC che vive nella costante indecisione del proprio futuro professionale in un’azienda che non sa offrire sbocchi seri e credibili.
Vero confronto sulla riorganizzazione della DG, che avrà impatto su un gran numero di colleghi. Ennesima procedura in pochi anni (abbiamo perso il conto), nella quale non ci è stato fornito alcun dato sulle ricadute del personale: reali spostamenti, organigrammi, uscita dei lavoratori verso la rete. Il tutto improntato ad un modello irresponsabile che vuol tenere fuori il Sindacato dalla discussione che impatta sulle persone che noi rappresentiamo. Il tutto con un unico obiettivo:
DEMANSIONARE!
Chi deve intendere, intenda: intendiamo riappropriarci del ruolo negoziale che ha sempre contraddistinto le relazioni industriali nel settore e in Bnl, dove i lavoratori erano trattati come risorse, non come limoni da spremere.
Ora basta!
Se la volontà aziendale è quella di disintermediare il Sindacato, per agire senza limiti con i colleghi che rappresentiamo, noi non ci stiamo:
- il Sindacato ha dignità: quella dei lavoratori;
- autorevolezza: data dalla sua storia;
- regole: quelle del Contratto nazionale.