Oplà n°28 – Incidere sull’organizzazione del lavoro


UNA RIFLESSIONE: Il futuro nel presente


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Capita di trovarsi a pensare ai pochi spunti positivi che il mondo ci offre in questi anni.
Guerre, pandemie, benessere sempre più nelle mani di pochi, poveri in aumento. Complessità ovunque.
Tutti che parlano ( del resto è gratis!), tutti che sanno cosa è giusto fare, pontificano perfino coloro che non conoscono l’argomento di cui trattano.
Questa è ormai una condizione diffusa nelle nostre comunità.
Facile chiudersi, possibile cadere nella retorica del lamento.
In questi momenti sarebbe utile fermarsi un secondo e chiedersi cosa distingua il nostro lavoro dagli altri, la sua peculiarità.
Credo sia la libertà di svolgerlo ‘plasmandolo’ sulle proprie caratteristiche. Ovvio che l’obiettivo ultimo è ben definito ( lavoriamo per una SPA!), ma la strada per arrivarci la scegliamo noi.
Spazio alla creatività e questo giova parecchio alla crescita di ciascuno come persona. Ti misura con la realtà, ti chiede di capirla, interpretarla e proporle idee, potenziali soluzioni.
Un altro aspetto che trova una collocazione di riguardo è l’empatia.
Noi sappiamo “leggere” i bisogni, i desideri, perfino le necessità latenti delle persone con cui interagiamo. Questo è un ruolo di rilievo che nessun pc potrà mai avere, che nessuna intelligenza artificiale potrà sostituire.
A volte lo dimentichiamo e ‘nessuno’, purtroppo, ce lo ricorda. Invece dovremmo ripetercelo spesso. E ricordarlo a chi non lo comprende o lo minimizza.
L’RSA in questo ha il compito di evidenziare, nelle sedi opportune oltre che con i colleghi, la POSITIVA INSOSTITUIBILITÀ di questo ruolo. ASPETTI DA NON DIMENTICARE MAI.

Stefania Ciabatti

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