27 gennaio 1945
“Nell’odio nazista non c’è razionalità: è un odio che non è in noi, è fuori dell’uomo, è un frutto velenoso nato dal tronco funesto del fascismo, ma è fuori ed oltre il fascismo stesso. Non possiamo capirlo; ma possiamo e dobbiamo capire di dove nasce, e stare in guardia. Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.
Così con le parole di Primo Levi si esprime il senso della Giornata della Memoria.
Settantotto anni fa il mondo intero scoprì l’orrore che i cancelli di Auschwitz nascondevano al mondo. Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa arrivarono in quel campo di concentramento, dopo altri furono liberati: lo sterminio perpetuato dai nazisti fu chiaro a tutti.
L’apertura di quei cancelli e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. Milioni di uomini, donne e bambini perseguitati con le leggi razziali e poi strappati alla loro vita e portati nei lager da dove in pochi sono tornati.
Mai l’umanità aveva raggiunto un tale livello di odio, barbarie e violenza e proprio per questo oggi ognuno di noi deve praticare esercizio di memoria affinché questo non avvenga mai più.
Memoria non significa fermarsi a ricordare.
Memoria vuol dire conoscere le cause che hanno portato l’umanità a esperienze così malvagie; significa condividere, vivere e difendere oggi i valori democratici; vuol dire determinare politiche nazionali ed europee di accoglienza dei migranti, di abbattimento dei muri, di cittadinanza e di integrazione; vuol dire praticare antifascismo contro i soprusi, le ingiustizie, avendo a cuore la condizione di chi si trova nel bisogno e nell’indigenza, di chi vive le difficoltà e le ingiustizie sociali; vuol dire opporsi a ogni discriminazione.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di praticare memoria quotidiana, di rinnovare ogni giorno quell’impegno e di dedicarci a coltivare umanità, solidarietà, pace. Oggi più che mai! … con i venti di guerra che soffiano vicini e lontani.
Dipartimento Antifascismo
Roma, 27 gennaio 2023