L’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia ha pubblicato un Quaderno dal titolo Le Pubbliche amministrazioni nel sistema di prevenzione del riciclaggio. Gli uffici delle Pubbliche amministrazioni sono chiamati a svolgere un importante ruolo nel Sistema italiano di prevenzione del riciclaggio fin dall’anno 1991, quando il Dlgs.3.5.91 n.143, convertito con Legge 5.7.91 n.197, ha posto a loro carico, fra l’altro, gli obblighi di identificazione e di segnalazione di operazioni sospette. Attualmente i loro doveri in ambito antiriciclaggio sono individuati dall’Art.10 Dlgs.21.11.07 n. 231, modificato, dal Dlgs.25.5.17 n.90.
Il contributo delle Pubbliche amministrazioni al contrasto del riciclaggio è stato negli anni esiguo e non adeguatamente coinvolto, cosicché l’Uif ha ritenuto opportuno redigere il Quaderno in oggetto rimarcando il contributo che la Pubblica amministrazione può recare al contrasto di tale fenomeno. Nel settore è quindi importante che venga svolta un’attività di controllo sui procedimenti maggiormente esposti a rischio di illecito, quali:
- procedimenti finalizzati all’adozione di provvedimenti di autorizzazione o concessione;
- procedure di scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi secondo le disposizioni di cui al Codice dei contratti pubblici;
- procedimenti di concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzioni di vantaggi economici di qualunque genere a persone fisiche ed enti pubblici e privati.
Le Pubbliche amministrazioni sono tenute, in primo luogo, ad analizzare i propri processi al fine di analizzare le aree di attività maggiormente esposte al rischio di riciclaggio, valutando le caratteristiche soggettive, i comportamenti e le attività dei Soggetti interessati ai procedimenti amministrativi, esattamente come avviene per i professionisti che sono tenuti ad effettuare l’analisi del rischio connesso ai propri clienti ed all’operazione; per tali analisi devono quindi adottare procedure interne proporzionate alle loro dimensioni (normalmente il Responsabile definito “gestore” ed è il medesimo che svolge la funzione di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza), impartire linee guida ai propri dipendenti così che gli stessi siano in grado di individuare eventuali operazioni sospette (art.35 D.lgs. 231/07) e segnalarle alla Uif a mezzo portale, richiamando gli indicatori di anomalia specifici per le Pa di cui al Provvedimento Uif 2018 (si precisa che l’elenco di tali indicatori non è esaustivo e che occorre valutare ulteriori comportamenti e caratteristiche dell’operazione che possano ingenerare un fondato sospetto).
L’Uif, inoltre, richiama quanto contenuto nella comunicazione dell’11.4.22 emanata in materia di Prevenzione di fenomeni di criminalità finanziaria connessi al Covid 19 ed al Pnrr, relativamente alla gestione di fondi/contributi da erogarsi in seguito all’emergenza sanitaria ed al Pnrr per l’allocazione delle risorse e sull’integrità del sistema.
L’ Uif indica, inoltre, che le disposizioni di Legge dovrebbero essere ampliate con l’obbligo a carico dei privati partecipanti a gare per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, di dichiarare il proprio Titolare effettivo e di prevedere la possibilità anche per le Pubbliche amministrazioni di accedere al Registro dei Titolari effettivi istituito con Decreto Mef-Mise 11.3.22 n. 55.