Facite ammuina, ovvero fate confusione. Questo si narra era uno dei comandi indicati dal Regolamento della Real Marina del Regno delle Due Sicilie da utilizzare su navi e bastimenti militari in occasione delle visite di autorità di alto rango. “Tutti coloro che stanno a prua vadano a poppa e quelli a poppa vadano a prua (…)” e così via via per creare il caos necessario a confondere gli occhi così distratti dell’osservatore e celare la sostanza delle carenze strutturali e organizzative di un corpo allo sbando. La realtà storica, tuttavia, ci insegna che la Marina Borbonica era tutt’altro che inefficiente e che il menzionato comando fu inventato di sana pianta fra il goliardico e il denigratorio.
Nulla di goliardico nell’ammuina creata in questi giorni nella nostra Azienda. Sarebbe stato già sufficiente gestire l’ansia di un aumento di capitale sofferto e risicato od un futuro incerto e fosco. Sarà sicuramente disagevole misurarsi coi postumi di un Esodo di portata epocale, per quanto necessario, e il suo prevedibile carico di sottodimensionamento delle risorse aggravato da procedure lente, inefficienti, piene di bug probabilmente non sanabili da un Consorzio anch’esso ridotto ai minimi termini. Inadeguata e raffazzonata giudichiamo inoltre la risposta organizzativa nel riassetto della Rete e delle Strutture, che risponde a mere logiche aritmetiche e di immagine. Ma è in questo scenario tempestoso che il cambio di buona parte delle figure apicali, sia della Rete che delle Strutture Centrali, serba le migliori sorprese. Sia chiaro, comprendiamo la necessità di cambiamento in
adeguamento alla nuova organizzazione. Intendiamo anche che vi siano persone meritevoli di riconoscimenti per impegno e dedizione ma certo non a danno di altri e le ragioni di certe sistemazioni sono da cercarsi evidentemente altrove, in assenza di parametri condivisi ed oggettivi. L’impressione è che la riorganizzazione sia stata in alcuni casi l’occasione giusta per accontentare pochi, scontentandone molti.
La valorizzazione del capitale umano deve rispondere a logiche di trasparenza ed equità. La meritocrazia, quando non disinnescata dall’imperfezione dell’arbitrarietà con criteri che vadano oltre la lealtà e l’obbedienza, crea il presupposto per il privilegio. Lo sviluppo professionale deve seguire un percorso chiaro e normato che parte dalla definizione delle esigenze, passa dalla raccolta delle candidature e si conclude con un percorso di formazione e di verifica delle competenze (D 2489 del 05/03/2020). Inclusività e pari opportunità devono essere un valore aggiunto, non un limite e causa di esclusività. Se in questa ennesima fase di criticità alcune risorse sono chiamate a scegliere fra un ventaglio di sacrifici il meno gravoso, altre percorrono corsie preferenziali e pattizie. La sensazione è che certe dinamiche rispondano al malcostume italico del familismo e di quella politichetta provinciale e feudale che, avvezza a valzer e capriole, non accetta rifiuti alle pretese di posti al sole.
Gli anni della pandemia hanno chiamato tutti noi, insieme, ad un impegno straordinario. Sarebbe l’ora di trovare il modo di mostrarsi riconoscenti anche con tutte quelle aree professionali che con encomiabile efficienza hanno
contribuito a reggere le carenze di un’Azienda non sempre all’altezza, e che pure, finora e da molti anni, sono rimaste saldamente escluse da opportunità di crescita professionale, salvo casi eccezionali rispetto ai quali il merito della persona rischia di venire oscurato dal sospetto del favoritismo. Ci auguriamo che l’austerità economica imposta da condizioni cogenti non alimenti inutilmente lo strisciante sconforto che attanaglia le colleghe e i colleghi. Le pacche sulla spalla sono gratuite ma non prive di valore. Auspichiamo che l’approssimarsi delle valutazioni di fine anno, per esempio, possa finalmente essere momento per riconoscere il valore delle risorse. Serenità e tranquillità sono condizioni che pretendiamo per tutti, senza esclusione alcuna, ma, se questi sono i presupposti, ci sentiamo di dire che l’obiettivo è molto lontano.
Salerno, 25 novembre 2022
LE SEGRETERIE