Viene spontaneo chiedersi, facendo riferimento ad un proverbio di popolare memoria, se i dipendenti di Intesa Sanpaolo hanno “il cuore caldo”: non lo sapremo mai, ma di sicuro hanno “le mani fredde”, in questi giorni più che mai.
A partire dal 2 gennaio, primo giorno lavorativo di questo ben arrivato 2023 gli operai della ditta di manutenzione, senza una preventiva comunicazione, si sono recati nelle strutture del Gruppo con il preciso obiettivo di staccare la spina ai boiler che producono acqua calda nei bagni dei luoghi di lavoro.
Tale “intervento di manutenzione” non era nemmeno suffragato da specifica documentazione cartacea autorizzativa, fondamentale per l’ingresso nelle filiali per gli operai manutentori.
Risalendo la scala delle competenze, opportunamente menzionata dall’incolpevole operaio manutentore, veniamo a conoscenza che tale adempimento è da ricondurre alle decisioni aziendali in materia di politica ambientale ed energetica, che fa riferimento alle iniziative volte a migliorare l’approccio dell’intera azienda nei confronti dell’ambiente e del risparmio energetico.
Pur rileggendo attentamente l’Energy Management in materia di politica ambientale ed energetica del Gruppo, non siamo riusciti a trovare specifica menzione dedicata ai boiler dell’acqua calda, tanto meno nell’ articolo del 28.12.2022 “Spegni la luce ! L’energia è dentro di te” pubblicato nell’Intranet aziendale alla sezione Mosaico.
Come O.S. abbiamo ribadito, in tutte le sedi e le occasioni possibili, l’importanza e la necessità di interventi che portino miglioramenti ai fini energetico/ambientali, ma inevitabilmente ci si chiede: è questo il modo corretto di agire? Perché nessuno è stato informato di tale decisione?
Va da sé che quando un provvedimento non viene comunicato con gli strumenti ufficiali che merita, molto spesso quest’ultimo non viene ben compreso, né correttamente applicato e/o rispettato.
Riteniamo piuttosto discutibile il metodo con il quale questa iniziativa è stata attuata. Diventa a dir poco preoccupante un viraggio d’intenti così importante, dove appare che al centro dell’attenzione non vengono poste le persone, i lavoratori ed il loro benessere, così come sbandierato più volte nel Piano Industriale d’Impresa, ma, a quanto pare, l’attenzione viene riposta esclusivamente al taglio dei costi.
Una politica ambientale lungimirante e realmente sostenibile, si basa soprattutto su investimenti mirati, come ad esempio la ristrutturazione ai fini energetici dei palazzi di proprietà del Gruppo, utilizzando strumenti come i pannelli solari ed il cappotto termico e non applicando soltanto una mera politica di taglio ai servizi utilizzati dai lavoratori.
Chiudiamo con un interrogativo: quante sono le nostre sedi ristrutturate in questi ultimi anni? Quante di esse sono state dotate di cappotto termico e pannelli fotovoltaici.
Auspichiamo di leggere questi dati nel prossimo numero di Mosaico
Intanto, buon anno così, a mani fredde.
Napoli, 5 Gennaio 2023
I COORDINATORI D’AREA
CAMPANIA E NAPOLI E PROVINCIA