dal sito www.patriaindipendente.it
Un’inchiesta molto attesa sulla piattaforma che dai confini dell’universo social, rifugio e ultima spiaggia dei gruppi di estrema destra bannati da Facebook e Twitter, ora conta milioni di utenti. Diventando il luogo online dove, forti di un maggior anonimato, formazioni e movimenti lasciano emergere liberamente le più radicali pulsioni violente e razziste, antisemite ed eversive
Dopo le indagini sull’estrema destra e sul neofascismo basate sulla mappatura della loro presenza su Facebook (dicembre 2016, maggio 2017 e aprile 2018), su Twitter (novembre 2019) e di quella, sempre su Twitter, sulla penetrazione in Italia del fenomeno QAnon (novembre 2020), approdiamo oggi a un’analoga analisi per Telegram.
Telegram è una piattaforma di messaggistica negli intenti simile a WhatsApp ma che si differenzia per molti versi e dà buone garanzie di anonimato. Inizialmente pensata anche come strumento di comunicazione per dissidenti in regimi autoritari è però divenuta rifugio dei gruppi dell’estremismo e dell’eversione che via via venivano espulsi dagli altri social media.
Questo fenomeno ha riguardato varie tipologie di gruppi, inclusi quelli del terrorismo jihadista, verso cui in effetti sono state prese varie misure e ogni giorno vengono espulsi da Telegram centinaia se non migliaia di propagandisti, canali e gruppi di tale matrice.
Eppure, nonostante l’uso internazionalmente ben documentato della piattaforma anche per propaganda fascista e nazista, molto meno impegno è stato profuso per limitarne i pericoli, pure quando si sono concretizzati in atti violenti. Ovvero manca del tutto o quasi un’attività di prevenzione paragonabile a quella che nel tempo hanno attivato altre piattaforme. Telegram ha raggiunto un bacino di utenza considerevole, avendo oramai consistentemente superato il mezzo miliardo di utenti attivi su base mensile. In Italia interessa quasi la metà del pubblico che naviga in internet.
Ci siamo quindi occupati di scoprire quanti e quali siano i canali e i gruppi italiani assimilabili all’estremismo di destra e al neofascismo. Come nelle indagini precedenti abbiamo cercato non solo di avvicinarci per quanto possibile alla completezza delle informazioni, ma soprattutto di determinare quali formazioni più di altre riescano a tessere relazioni efficaci dal punto di vista comunicativo, riescano cioè a essere influenti internamente al frastagliato mondo dell’estrema destra.