Il Dipartimento Nazionale Legalità della Fisac-Cgil ha sempre espresso contrarietà a limiti alti per i pagamenti di beni/servizi in contanti. Troviamo particolarmente preoccupanti le notizie di questi giorni che indicherebbero la volontà governativa di alzare tali limiti. A questo proposito, con la seguente comunicazione, vogliamo ricordarne i motivi.
Il limite all’utilizzo del denaro contante nei pagamenti è la misura principale di contrasto al riciclaggio di denaro sporco (oltre che di contrasto al fenomeno dell’usura, della corruzione e del pagamento del lavoro in nero). A dimostrazione dell’importanza che ha limitare l’utilizzo del contante basta pensare ch i flussi di denaro contante versato a mezzo sportelli automatici e Bancomat sono operazioni che vengono tracciate nei database che l’Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia incrocia con le Segnalazioni di Operazioni Sospette per trovare eventuali reati di riciclaggio di proventi illegali, come l’evasione fiscale.
Gli analisti Antiriciclaggio ritengono che la facilità di utilizzo del contante, che da sempre caratterizza il nostro Paese, e la non tracciabilità delle operazioni possono risultare funzionali ad agevolare il riciclaggio di risorse di origine illecita.
Tutta la movimentazione del denaro è seguita attraverso l’analisi delle Comunicazioni oggettive, uno strumento in essere dal 28 marzo 2019, che ha consentito una svolta nelle indagini: i soggetti che gestiscono il risparmio sono obbligati a comunicare tutte le operazioni a partire da 10mila euro (anche frazionate) compiute nel mese di riferimento dalla propria clientela. Sono differenti dalle Sos in quanto l’obbligo di comunicazione inizia dal raggiungimento delle soglie di valore prescindendo dalle valutazioni sulle finalità delle operazioni. Le Comunicazioni diventano un allert di riciclaggio quando sono intrecciate con le Sos. L’Analisi econometrica dell’Antiriciclaggio consente di isolare la quota di operatività in contanti potenzialmente anomala (sintomatica, cioè, di condotte illecite) nei casi di sistematica incoerenza con i fondamentali socio-economici e finanziari osservati a livello locale.
E’ del tutto evidente, dunque, che più è bassa la soglia per effettuare pagamenti in contanti di beni o servizi (attualmente 1.999,99 euro e dal 1.1.23, 999,99 euro) più la lotta ai reati di natura valutaria risulta efficace. Al contrario, più è alta la soglia e più diventa facile evadere il fisco, riciclare denaro sporco e commettere altri reati valutari. Non è un caso che nella maggior parte dei Paesi europei la soglia non sia elevata e che la Commissione europea (nell’ambito della prossima VI Direttiva europea antiriciclaggio) potrebbe dare indicazioni di legiferare nei Paesi aderenti, recepimenti con Normative indicanti tetti limitati al pagamento con contanti.