Dipartimento Fondi Pensione – NEWS novembre 2022

PREVIDENZA COMPLEMENTARE, PER GLI ITALIANI È “IMPORTANTE” MA ANCORA POCHI VI ACCEDONO

di Raffaela Ulgheri – 7 novembre 2022 ⇒ www.fundspeople.com

La ricerca, condotta dal 5 all’8 settembre su un campione di 1.019 italiani bancarizzati (di cui il 50% anche “investitori”), con accesso al web e rappresentativi di una popolazione di 35 milioni di persone rileva come, mentre l’investimento previdenziale sia percepito come “importante” (tra “molto” e “abbastanza”) dal 76% dei bancarizzati e dall’81% degli investitori, se si paragona la percentuale a quanti aderiscono a una forma di previdenza complementare (statisticamente nove milioni di iscritti a fronte di circa 23 milioni di lavoratori) emerge, nella pratica, un gap importante tra la percezione del valore dell’investimento e la sua messa in atto concreta.

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FONDI PENSIONE CONTRO LE CLUSTER BOMBS

di Paolo Pellegrini – 7 Novembre 2022 ⇒ www.mefop.it

Accanto al quadro normativo in materia di sostenibilità, che si va definendo più compiutamente in questi mesi, il legislatore italiano è intervenuto sul tema delle mine antipersona.

In particolare, con la legge 220/2021 è stato sancito per i fondi pensione il divieto totale di finanziamento di società in qualsiasi forma giuridica costituite, aventi sede in Italia o all’estero, che, direttamente o tramite società controllate o collegate, ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile, svolgano attività di costruzione, produzione, sviluppo, assemblaggio, riparazione, conservazione, impiego, utilizzo, immagazzinaggio, stoccaggio, detenzione, promozione, vendita, distribuzione, importazione, esportazione, trasferimento o trasporto delle mine antipersona, delle munizioni e submunizioni cluster, di qualunque natura o composizione, o di parti di esse.

Per finanziamento si intende ogni forma di supporto finanziario effettuato anche attraverso società controllate, aventi sede in Italia o all’estero, tra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo, la concessione di credito sotto qualsiasi forma, il rilascio di garanzie finanziarie, l’assunzione di partecipazioni, l’acquisto o la sottoscrizione di strumenti finanziari emessi dalle società che effettuano le attività indicate.

Negli ultimi mesi la legge 220/2021 ha subito alcune modifiche.

I fondi pensione possono attivare canali di dialogo con i propri gestori per condividere eventuali elenchi pubblicamente disponibili e così verificare che nei propri portafogli non siano presenti strumenti finanziari emessi dalle società produttrici.

Al momento risulta disponibile un elenco aggiornato al 2018

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PREVIDENZA COMPLEMENTARE, PERCHÉ NON CONVIENE FARE PREVISIONI SUI MERCATI

di Leo Campagna – 3 Novembre 2022 ⇒ www.itinerariprevidenziali.it

Spinta inflattiva, guerra in Ucraina e crisi energetica hanno spezzato gli equilibri sui mercati finanziari, portando a perdite significative sia nel segmento azionario che nel reddito fisso: come affrontare una situazione tanto incerta?

Se i modelli economico-finanziari più evoluti (come lo sono quelli delle Banche Centrali USA e della zona Euro) non riescono a fare previsioni corrette nemmeno sul breve, meglio essere flessibili. Vale cioè la pena spostare le probabilità sui diversi scenari a mano a mano che vengono resi noti nuovi dati in modo da adeguare le scelte di portafoglio, senza stravolgere la strategia di lungo termine. Questo l’unico approccio che pare permettere di muoversi con successo in contesti in rapida evoluzione e che dovrebbe fornire un flusso di rendimenti diversificati.

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NET ZERO: GOING BEYOND THE HYPE

Una ricerca di DWS/CREATE-Research ⇒ www.mondoinstitutional.com

La maggior parte dei Fondi pensione globali hanno incorporato obiettivi di cambiamento climatico nel proprio portafoglio o sono un procinto di farlo. Ma per raggiungere gli obiettivi è necessaria una spinta maggiore, soluzioni più personalizzate e una maggiore attenzione alla gestione

Secondo l’ultima indagine di CREATE-Research sponsorizzata da DWS sui Fondi pensione globali, la maggior parte di questi fondi hanno incorporato o sono in procinto di incorporare gli obiettivi di cambiamento climatico nei loro portafogli di investimento. Tuttavia, è necessaria una spinta maggiore se i Fondi pensione desiderano soddisfare le loro ambizioni di net zero, con il 60% degli intervistati che credono che i loro obiettivi di net zero non saranno raggiunti nelle condizioni attuali.  

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FINANZA PER IL CLIMA

E’ in corso a Sharm El Sheik la conferenza ONU per il clima – COP 27 UN CLIMATE CHANGE CONFERENCE (https://unfccc.int/)

Il sito che consente di seguire tutta la conferenza contiene una sezione dedicata al finanziamento della transizione climatica.

La misura del finanziamento di tale processo sarà determinante ed i soggetti coinvolti saranno necessariamente sia pubblici che privati. Tra questi i Fondi Pensione (pensiamo alle svariate migliaia di miliardi di euro/dollari di patrimonio di questi) avranno un ruolo fondamentale. Dalla pagina https://unfccc.int/topics/introduction-to-climate-finance leggiamo:

Introduzione alla finanza per il clima. Che cos’è la finanza per il clima?

La finanza per il clima si riferisce a finanziamenti locali, nazionali o transnazionali, attinti da fonti di finanziamento pubbliche, private e alternative, che cercano di sostenere azioni di mitigazione e adattamento che affronteranno il cambiamento climatico. La Convenzione, il Protocollo di Kyoto e l’Accordo di Parigi richiedono l’assistenza finanziaria delle Parti con maggiori risorse finanziarie a quelle meno dotate e più vulnerabili. Ciò riconosce che il contributo dei paesi al cambiamento climatico e la loro capacità di prevenirlo e affrontarne le conseguenze variano enormemente. I finanziamenti per il clima sono necessari per la mitigazione, perché sono necessari investimenti su larga scala per ridurre significativamente le emissioni. I finanziamenti per il clima sono ugualmente importanti per l’adattamento, poiché sono necessarie risorse finanziarie significative per adattarsi agli effetti negativi e ridurre gli impatti di un clima che cambia.

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